giovedì 25 aprile 2013

CANALE A DESTRA DEL CAMINO DI MEZZO ...O LA GOCCIA MANCATA ! 25.04.13



Premessa: Il caro Raimondo ha 2 difetti: primo si allena poco, secondo "te nu medio compagn di cordata" !
altrimenti potrebbe togliersi ancora belle soddisfazioni in montagna !

Dopo non pochi tentennamenti il 25 aprile si è deciso di effettuare la classica 2 giorni con bivacco. Scartato un improbabile tour della Majella, con traversata Block-Haus Palombaro, pernotto al rif.Martellese e Canali nord Acquaviva ( "ddo le fà ssu FILM ??!! ) si è optato per un Gran Sasso e Franchetti.



Obiettivo : un canale sulla Nord del C.no Piccolo, pernotto al Rif.Franchetti e tentativo alla Ricci il giorno dopo.

Delle 3 cose se ne è fatta una e cioè il canale cosiddetto "Canale a destra del camino di mezzo" sulla Nord. Il resto si farà un'altra volta, visto che alle 22:30 invece del "risottino" nel locale invernale del Franchetti (mi dicono una vera schiccheria...!!! il locale...no il risottino..) ero a mangiare una bella pizza con la mia signora !



L'intenzione iniziale era "La via della goccia" immediatamente a destra del Camino di mezzo, ma Raimondo non è riuscito a convincermi ed anzi 2 alpinisti che la stavano percorrendo mi hanno finito di dissuadere, in virtù del fatto che nel percorrerla stavano "consumando" l'ultima lingua di ghiaccio necessaria nel passaggio chiave ed inoltre la loro "verticalità" mi faceva già girare la testa !!

Morale della favola, si è optato per il "più abbordabile" Canale a destra del camino di mezzo che è immediatamente a destra dello stesso , dopo la via della Goccia.



Chiaramente non trascurando il classico lunghissimo ed infinito traverso per arrivare alla base del canale, lo stesso è stato attaccato verso le 10:30/11:00 ed è stato discretamente impegnativo , ma bello !  sono stati effettuati 3 tiri, attrezzando delle soste in prossimità di spuntoni rocciosi. la via nella sua parte principale si sviluppa per circa 200 metri con pendenze tra i 55° e 65° (PD) . Le condizioni della neve erano buone per la progressione, anche se con il tempo la stessa è diventata sempre più pesante e marcia (al ritorno).

Siamo usciti nella comba nevosa antistante la vetta del Piccolo verso le 13:00, ma Raimondo è sempre molto scrupoloso quando effettua le soste ed i rinvii, il che porta a perdere del tempo in più !



Tralasciata le vetta, non determinante dopo la gratificante salita, il pensiero è stato subito rivolto alla discesa, con qualche dubbio ed esitazione su dove effettuarla: Camino di mezzo o Normale da Nord ?! abbiamo optato per la seconda e sempre per maggior sicurezza, il primo tratto di 50 metri l'ho percorso con una sicura dall'alto, ma il resto della discesa, chiaramente faccia a monte non lo ha più richiesto data anche la condizione della neve ottimamente scalinabile !



Alla fine eravamo giù alla base dei canali verso le 16:30... il tempo in certe situazioni e momenti sembra volare..
Va da se che "scarichi" e gratificati, oltre che abbastanza stanchi,con la prospettiva di dover risalire al Franchetti con i soliti "bambinelli" sulle spalle (corde, materiale, ....)   si è optato per non proseguire la 2 giorni, e come premio  ci è toccato  la "defaticante" discesa al piazzale.



Restando il fatto che questa salita è da annoverare tra le più interessanti da me effettuate....
...mo vediamo se si può sciare ancora un pò....



mercoledì 24 aprile 2013

Monte Brancastello (2385 m) per Santa Colomba e Fosso di Malepasso

Ambiente straordinario. Il Fosso di Malepasso, sebbene meno impervio dell'adiacente vallone i Fossaceca, si presenta comunque come un luogo isolato e selvaggio. Difatti lungo l'intera ascensione, oltre alla presenza dei camosci e canti di cuculi, non ho avvertito alcuna presenza di essere viventi e non ho rilevato tracce di recenti passaggi umani.
Piuttosto faticosa la salita, con il dislivello di oltre 1500 metri ed un discreto sviluppo chilometrico, su pendenze piuttosto moderate che permettono di rilassarsi e godere appieno dell'ambiente circostante, anche se la "tassa da pagare" è piuttosto alta per lo ski-alper poco avvezzo all'uso delle suole degli scarponi, visto che prima di toccare la neve oggi mi è toccato giungere fino a quota 1400 metri circa dopo essere partito da Piana di Fiume a soli 850 metri slm.

Descrizione:
Da Isola del Gran sasso (uscita A25 Colledara - San Gabriele) si prosegue per Pretara, seguendo le indicazioni per il "Lago di Pagliara" fino ad incrociare, dopo circa tre chilometri dall'abitato di Pretara, sulla nostra sinistra la strada bianca per "Piano di Fiume" (al cui inizio è posizionata una sbarra che potrebbe essere chiusa) che si percorre per due chilometri circa fino alla citata località, dove si lascia l'auto nei pressi del fontanile e area pic-nic. 
Oltrepassare il fontanile e dopo pochi metri lasciare la carrozzabile principale, svoltanto alla nostra sinistra (cartello bianco con indicazione S. Colomba) ed attraversare il letto del torrente e proseguire, subito in salita, sul sentiero ben tracciato che risale il bellissimo bosco di Pagliara fino a raggiungere la piccola chiesa di "Santa Colomba" (attenzione: ignorare una deviazione a sx con scritta rossa illegibile su albero) a quota 1234 metri. Si prosegue ancora sul sentiero nel bosco che gradualmente, aggirando a destra lo sperone roccioso del Cimone di Santa Colomba, conduce fuori da bosco quando ormai siamo in vista del Fosso di Malepasso, dove potrebbe essere già presente la neve. Al contrario, tenendo la destra idrografica del Fosso (sinistra salendo) si prosegue sulla traccia di sentiero che, dopo alcune svolte, attraversa il fosso e risale i ripidi pratoni fino a raggiungere la quota neve. 
Continuare la salita su pendio ora più ampio, tenendosi sempre sulla sinistra idrografica, fino ad immettersi con svolta verso destra in una valletta poco accennata, dopo la quale, superato un colletto, si intravede la vetta del Brancastello che si presenta come la continuazione della cresta che dalle rocce delle Torri di Casanova, verso nord-ovest, collega il Vado di Piaverano (2327 m) alla nostra meta.
La discescalungo l'itinerario di salita con ampi spazi a disposizione.

Per le altre foto della gita clicca qui

martedì 23 aprile 2013

Sulle tracce di Annibale & co: Peschio Scurribile

il Pontifex si accinge a salire l'ultima parte del canale; alle sue spalle ci siamo Luca ed io
 Domenica scorsa, 21 aprile, con Luca avevamo esplorato quella porzione di parete nord del Monte Sirente e avevamo pensato proprio al Peschio Scurribile di cui ricordavo la discesa di Annibale e Rinaldo dell'anno precedente, ma poi, per una misteriosa ed imprecisata attrazione, ci siamo diretti alla base di una canalino il cui accesso si trova sulla destra orografica della Valle Lupara. Ad un certo punto, poco più in alto di noi, scorgiamo quattro alpinisti intenti a scalare la parte alta del citato canalino e, incredibilmente, mi accorgo che uno di loro è niente meno che il Pontifex ....ecco spiegata la misteriosa attrazione, si è trattato dell'ennesimo miracolo del Sommo. Una volta raggiunto e scambiati i consueti ed affettuosi saluti, il Pontifex mi ha subito dispensato una "bella cazziata" per non aver partecipato all'evento organizzato a Chieti dal CAI Abruzzo per celebrare le ultime imprese in Patagonia di Andrea Di Donato, per poi intimarmi di scrivere la relazione sul blog altrimenti mi avrebbe punito.
lo sguardo del Pontifex si posa su di noi

eccoci riuniti sotto "l'ala protettiva" del Pontifex
panorami di straordinaria bellezza
In quella occasione abbiamo effettuato una splendida discesa per la Valle Lupara, in ottime condizioni di innevamento e perfetamente sciabile senza alcuna interruzione, ma ci era rimasta la voglia per quella che era la nostra intenzione originaria. 
A questo punto occorre fare una ulteriore precisazione: durante l'avvicinamento all'attaco del canale centrale della Neviera, nel bosco avevo avvistato l'auto di Annibale (beato lui che ha uno Yeti per amico) e avevo già immaginato una sua discesa dal Peschio Scurribile; ipotesi di cui ho avuto conferma dopo aver visto le sue foto pubblicate su fb.
Beh, non potevamo attendere oltre e così che oggi siamo nuovamente all'attacco della Neviera sulle tracce di Annibale, Mauro e Rinaldo.

 foto effettuata ed elaborata da Aannibale

Di seguito riporto l'ottima relazione che il predetto "condottiero" ha pubblicato sul db OTT:

Salita per il Sentiero Italia biancorosso fino alla base della Neviera. Poi per il canalone centrale della Neviera con uscita all'estrema sx orografica. Lungo la dorsale in vetta (q.2275). Andando a curiosare alla cima del Palazzo (o Castellina) abbiamo visto grandi cornici penzolanti ed in via di distacco sul canale Vette d'Argento. Discesa:la discesa dal Peschio Scurribile (che era il nostro obiettivo) si presenta ripida su pendii sospesi su alti salti di roccia. Non è estrema,ma occorre stare accorti in quanto la ripidezza è di 40°-45°, però discontinua. Dei tre canali che si presentano a continuazione del largo pendio iniziale, occorre scendere il più a sx orografica. Gli altri due infatti finiscono nel vuoto. Seguendo quindi quello più a sx orografica si finisce esattamente sulla sella tra il canalone Abate ed il canale Scurribile. Percorrendo a dx quest'ultimo si ritorna alla base della Neviera.

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