sabato 26 aprile 2008

TG BLOG.

E' ARRIVATA NELL'ULTIMA ORA LA NOTIZIA CHE IL PONTIFEX MAXIMUS GABRIELE E' SCAMPATO AD UN ATTENTATO SULL'AUTOSTRADA ROMA-PESCARA. SEMBRA CHE I CRIMINALI SIANO STATI GIA' IDENTIFICATI E RISULTANO ESSERE IL RECIDIVO CAVALIER SILVIO E POLO. IL SOMMO DOPO AVER SORSEGGIATO UN THE'(PREPARATO DA POLO) SULLA CIMA DEL MONTE CAFORNIA DURANTE IL VIAGGIO DI RITORNO E' STATO COLTO DA UN PROFONDO SONNO SICURAMENTE A CAUSA DEGLI ADDITIVI AGGIUNTI AL THE' E I NOSTRI VOLEVANO FOTOGRAFARLO PER FARE UN NUOVO SCUP ON-LINE.PERO' IL PONTIFEX MAXIMUS,COME D'INCANTO, NEL MENTRE POLO ERA INTENTO A SCATTARE LA FOTO, SI E'RISVEGLIATO IMPROVVISAMENTE METTENDO NEL SACCO I DUE. A RAGIONE IL CAVALIER ANGELO IL QUALE MI CONSIGLIA DI NON FREQUENTARE CATTIVE COMPAGNIE!!!SEMBRA CHE DA,NOTIZIE PERVENUTE, SIA ANCORA SOTTO GLI EFFETTI DEL THE' E NON E' PER IL MOMENTO NELLE CONDIZIONI DI STILARE LA RELAZIONE DELLA GITA.

venerdì 25 aprile 2008

Monte Prena (2561 m) dal Lago di Pagliara

Prima ancora di scrivere della magnifica gita effettuata insieme a Fabio e Luca, devo raccontarvi quello che ci è accaduto una volta terminata la discesa ed eravamo tutti e tre nei pressi dell'auto ad "armeggiare" con i nostri attrezzi del mestiere.
Come tutti sapete nelle giornate di festa come il 25 aprile, capita di imbattersi in curiosi che chiedono informazioni sulle nostre attività, per poi guardarci scuotendo la testa come se avessero incontrato gli alieni. Come ogni tradizione che si rispetta, anche oggi è capitato di rispondere a qualche domanda di curiosi, ma poi è accaduto l'imprevedibile. Arriva sul posto un gruppo di "fricchettoni", dotati di moto ed auto cabriolet (oltre che di donzelle meritevoli di attenzione), che inizia a rumoreggiare nelle nostre immediatate vicinaze, fino a quando uno dei fricchettoni si avvicina e ci chiede: "ma voi fate sci d'erba ... oppure sciate ....(?)". Superata la sorpresa e capito che il curioso di turno non stava affatto scherzano, mi sono immediatamente ridestato intimando al nostro interlocutore di non proseguire oltre, dicendogli di ritenersi fortunato che ci aveva trovato di buon umore altrimento chissà cosa gli sarebbe potuto accadere dopo averci dato degli "sciatori d'erba". Roba da matti!!!

Ma ora veniamo alla gita. Si tratta di una magnifica salita, in ambiente isolato e selvaggio che con una lunga ascensione di 1700 metri di dislivello, 800 dei quali su un ripido sentiero nel bosco che si dimenticano subito dopo essere sbucati sulla neve del versante nord del Monte Prena la cui cima si scorge solo una volta raggiunti i Piani D'Abruna, subito dopo aver superato una crestina rocciosa (in alternativa il canale innevato piuttosto ripido, se non è ghiacciato)
La discesa, compreso il canale ripido sopra menzionato, divertimento puro, senza che io sia riuscito a fare una foto decente ai miei compaagni, che non mi hanno neanche dato il tempo di accendere la macchina fotografica. Poi si lamentano pure della scarsa documentazione fotografica delle nostre discese; oggi su un firn magnifico.

Relazione

Monte Prena (2561 m) dal Lago di Pagliara

Dislivello 1709 m; tempo di salita 4/5 ore; difficoltà BSA; esposizione nord.

Accesaso: dal casello autostradale San Gabriele - Colledara si raggiunge Isola del Gran Sasso e di qui Pretara. Dal paese si segue una strada asfaltata che conduce al Lago di Pagliara ed i ruderi dell'omonimo castello (segnalazioni turistiche). Si lascia l'auto su un colletto con un piccolo piazzale (tavolo pic-nic).

Salita: dal colletto una comoda strada sterrata parte verso la parete nord del Camicia (ben visibile) che si segue per qualche centinaia di metri fino a giungere in corrispondenza di un rudere, di qui prendere a destra (segnavia giallo rossi) e guadagnare il filo della collina dove la traccia del sentiero è ora ben visibile e segnato. Iniziare a risalire il ripido sentiero, facendo attenzione a non deviare per il sentiero dei quattro vadi, che incrociamo diagonalmente rispetto alla massima pendenza del pendio. A quota 1550 circa si esce dal bosco e si inizia a risalire un valloncello appena accennato, guadagnando il largo crestone che si segue fin sulla Cimetta a 2266 m. Adesso si segue inizialmente il filo di cresta e si supera il tratto più ripido (fare attenzione alla neve ghiacciata). Guadagnato il pianoro si risale ancora per quale decina di metri e si inizia una lunga diagonale verso sinistra, in modo da aggirare le rocce rotte del filo di cresta e ci si porta alla base del ripido canalino della via normale che sale dal Vado di Ferruccio. Si risale il canale ed in breve si esce in cresta a pochi metri dalla croce metallica della vetta del Monte Prena.

Discesa per la via di salita.

domenica 20 aprile 2008

Gita sul Monte Corvo

Il rischio di secessionismo e' rientrato. Anche oggi una bella congregazione di cavalieri. Componenti della squadra Angelo D., Emidio, Fabio, Angelo Mas, Pino ed il sottocritto. Partiamo sci in spalla dal piazzale degli impianti di prato selva con una certa tranquillita'. Dopo poche centinaia di metri intuiamo subito che aria tira: io, Emidio e Pino siamo gia' in maniche corte. Finalmente riusciamo a calzare gli sci pero’ e’ tutto un metti e togli. Raggiungiamo l'ingresso del vallone, primo pezzo in piano (si fa' per dire vedi foto) ancora qualche metro per chiaccherare e ridere poi il gruppo si sgrana. All'attacco del canale l'andatura si fa' lenta e scivolosa, Fabio avanti riesce a salire quasi fino in cresta , Emidio dopo un primo tratto molto tribolato decide di togliersi gli sci, io capisco che la salita dovro' farmela tutta con i ramponi, Angelo un po' per solidarieta' un po' perche’ in condizioni fisiche non perfette decide di accodarsi, l'altro Angelo (Mascioli) autentico caterpillar e’ di supporto a Pino che ha qualche problemino con l'attrezzatura. Il gruppo si ricompatta poco prima di arrivare in cresta, appena il tempo per tirare il fiato e si riparte, l'ultima diagonale la facciamo con gli sci, tranne Angelo D. che ramponi ai piedi si arrampica a tracciare la cima Occidentale del Corvo per poi raggiungere la vetta Orientale per il filo di cresta. Arrivati in vetta, con grande sorpresa troviamo due gruppi di ski alp, (uno di questi ci arera' tutto il nostro canale di discesa ) cosi' numerosi da far pensare di essere ad una festa dell' unita' (vista la loro provenienza, Marche,Emilia R.) in lontananza una bella veduta del lago di Campotosto ci fa' dimenticare la fatica (forse). Sgranocchiamo qualcosa, un paio di foto e giu' per la discesa. la ricerca della poca neve ancora vergine (come al solito) ci fa' dimenticare di immortalare questi momenti. Arrivati in fondo al canale rimettiamo gli sci in spalla e via per la strada del ritorno. Sulla quale facciamo tappa al bar di Montorio sede dei cavalieri, per la classica birretta.

nota: non portera' mica iella sto' nome Monte Corvo ( due ski alp in infermeria)

Relazione

Monte Corvo per il Fosso del Monte

Località di partenza Prato Selva 1375 m; Dislivello 1600 m; difficoltà BSA; Esposizione nord.

Accesso: dalla statale n. 80 L'Aquila - Teramo si seguono le indicazioni per Fano Adriano e Prato Selva (stazione sci).

Salita: Dal parcheggio adicente l'albergo di Prato Selva a m 1375 si sale lungo la pista a fianco della seggiovia fino a raggiungere il pilone n. 18, dove si piega a destra per una evidente carrozzabile (solitamente innevata). Si segue la traccia in leggera salita, fino ad uscire in una radura a circa 1710 m. Si risale verso sud la radura per prendere una crestina alberata con segni del sentiero estivo, che si seguono fin presso una piccola selletta tra la faggeta, Piana San Pietro 1790 m. Da qui scendere a sinistra in una valletta volta ad est e seguendo i segni del CAI si sbuca dal bosco nella conca ove, tra grandi massi di antiche frane, è adagiato il Rifugio del Monte 1614 m. Adesso si inizia a risalire al centro l'ampio vallone di Fosso del Monte, chiusa in alto da insuperabili barriere rocciose. A quota 2050 m circa, subito oltre un bastione roccioso al centro del Fosso, si piega a destra risalendo il ripido canale (anche gli sci calzati quando le condizioni lo permettono). Si raggiunge una selletta sulla cresta, oltre la quale si trova la Valle Crivellaro. Ora lungo la cresta per un largo crinale (provenendo dalla Valle del Crivellaro il tratto di cresta è piuttosto affilato ed esposto) che si salda alla cresta principale che unisce la vetta occidentale 2533 m alla più elevata vetta orientale di Monte Corvo a 2623 m. La traccia GPS prevede anche la salita alla vetta Occidentale del Monte Corvo, mentre normalmente si effettua una lunga diagonale verso est 150 metri sotto la vetta minore del Monte Corvo.

La discesa per l'intinerario di salita.

L'Inferno lo reclama

Cari Cavalieri,sono ancora turbato,e non mi sento di spendere molte parole su questo episodio,che dimostra il legame di Demonik con gli Inferi,e quanto Lui sia in bilico fra questo mondo e quello infero.Eravamo a quota 2000,vicino Capo di Pezza, quando il Maligno è stato risucchiato verso il Mondo di Sotto...


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