venerdì 29 agosto 2008

Moralisti

Cari Cavalieri,ma questo è moralismo!
Qui si scopre l’acqua calda:da tempo ho riconosciuto che i Cavalieri dei 2000 usano negli ultimi mesi qualsiasi mezzo per raggiungere le agognate mete.Un moderno,laico,efficiente e soprattutto non moralista Conquistatore di 2000 ha sempre nello zaino: pennarello verde o blu (lo ha insegnato Fausto),croce o ometto gonfiabile (è un'invenzione del Gabriele delle Rupi),masso già pronto con nome della cima desiderata(da prelevare nel mio giardino)…poi secondo le circostanze usa il dispositivo più opportuno.
Voi direte… e cosa fa stò cavaliere invece di raggiungere la cima?
Mah,intanto non è assolutamente vero che va sempre alla COOP…qualche volta va veramente in montagna,ma spesso fa un dislivello di 80,max 100 metri …quindi si ferma,raccoglie fragoline (Marco invece raccoglie e mangia quintali di rosa canina),beve grappa…Se poi è S.Gabriele si nasconde dietro gli alberi in attesa di escursioniste…
Quindi arriva ora di pranzo...e io porto le migliori barrette,S.Gabriele pane e frittata benedetta,Marco porta biscotti allucinogeni e uno zuppone di amaranto miglio orzo melanzane,Fausto non porta niente ormai essendo dipendente cronico dei biscotti di Marco...
Infine si deve preparare la foto di vetta,scegliere la cunetta,collinetta o dosso giusti,allestire la cima,vestirsi "tecnici" e rimettersi in tiro...et voilà.
Certo...altre volte ,non si va in montagna (che palle sarebbe...tutti i sabati in montagna!) ma negli ipermercati a fare la spesa o a bighellonare in tenute improbabili,con preferenza per i reparti freddi.
Ah,dimenticavo…quando non abbiano funzionato i dispositivi citati c’è sempre Photoshop: devi magari cancellare la fattoria(perché fa da sfondo,poco credibile,alla “cima” che è stata accuratamente allestita),dove Gabriele sta gozzovigliando perché si è autoinvitato a pranzo? Beh…con Photoshop è presto fatto!
Devi proprio ricostruire montagna ,cima e tutto il resto, perché sei stato non più in alto della COOP di Sambuceto? Non c’è problema con Photoshop!
E poi Cavalieri…non vi nascondo che io e gli altri Cavalieri dei 2000 abbiamo raggiunto in queste arti un alto grado di competenza...ed io con questa nuova competenza sto facendo affari.
Chi credete che abbia fornito il gonfiabile di cui sotto(dalla croce gonfiabile il passo era breve...)?

mercoledì 27 agosto 2008

Il dubbio.

Da tempo avevo qualche dubbio circa la veridicita' delle numerose salite effettuate dai "Cavalieri dei 2000" (Gabriele, Silvio e lo stesso Fausto). Tali dubbi, anzi sospetti (deformazione professionale...) su presunti imbrogli, erano suffragati dalla presenza di scritte riportanti i nomi dei monti e relativa quota, effettuate con pennarello di colore blu o verde su ogni singola montagna salita dai nostri Cavalieri.
Beh, ora sono certo! Si tratta di un imbroglio.
Mi spiego meglio: recentemente ho accompagnato il Cavaliere Silvio in una delle sue conquiste, ma non ho visto nessuna scritta effettuata con pennarello su sassi vaganti, al contrario con mia grande delusione abbiamo trovato un segnale dell'IGM sul Monte Morrone. Subito dopo, in data 23 o 24 agosto il citato Cavaliere Silvio, questa volta insieme al famigerato Gabriele delle Rupi, si è recato sul Monte Mare dove, misteriosamente, è ricomparsa la solita scritta con pennarello di colore blu (vedi album picasaweb di Silvio per credere).
Non vi sembra questa una prova sufficiente per invalidare tutte le salite che i citati Cavalieri si sono ascritte? Giudicate voi.

martedì 26 agosto 2008

... motore di ricerca ecologico

navigando ho trovato questo link, potrebbe essere interessante, provatelo...

Forestle, il motore di ricerca che vuole salvare le foreste pluviali

Forestle, il motore di ricerca che vuole salvare le foreste pluviali

Forestle è un motore di ricerca molto particolare, perchè si propone con lo scopo di salvare un pezzo di foresta ad ogni ricerca effettuata sul web. Forestle.org è un’organizzazione senza scopi di lucro situata in Germania che ha lanciato ufficilamente questo nuovo progetto, dopo una fase di beta testing.

I risultati avvengono tramite Google, quindi sono affidabili. Ma in che modo Forestle intende salvare il mondo? Tutti gli introiti del sito provenienti dai link sponsorizzati verranno donati alla Nature Conservancy per il programma “adotta un acro di terra” e cercare di salvare le foreste pluviali.

Secondo il fondatore del sito Christian Kroll ogni giorno vengono salvati 0.1 metri quadrati di foresta e, durante la fase di test, sono stati salvati 15.000 metri quadrati di foresta pluviale. Il sito è molto semplice, ed in questo ricalca fedelmente Google, ed esiste anche un plugin per Firefox che permette di aggiungere Forestle alla lista dei motori di ricerca.

domenica 24 agosto 2008

... il giro dello smazzo!

Dopo quello degli Stazzi, non potevamo (io e Luca che ha pedalato con il cambio semi rotto) che provare il più temerario giro dello "smazzo", così chiamato per la fatica cui si sottopone il biker che decide di affrontarlo. Vi garantisco, però, che sarete ampiamente ripagati di tutti gli sforzi dall'ambiente che vi circonda, discese tecniche in single track e panorami veramente mozzafiato. Mai avrei visto questi luoghi, se non a bordo di una MTB, visto le distanze che le separano dalle strade di accesso.
Al solo scopo di invogliare i più volenterosi escursionisti, riporto la descrizione dell'itinerario, sperando di essere stato abbastanza esaustivo e di non aver commesso errori nella descrizione dei luoghi.

Raggiungere Villalago attraverso la SS 479 della Valle del Sagittario, che da sulmona (oppure uscita A25 di Cocullo) conduce a Scanno. Dalla statale si gira a destra e si attraversa Villalago in direzione ovest, fino ad uscirne. Si parcheggia l'auto presso una selletta dove esiste una pinetina ed una cabina del metano al margine della strada a quota 960 m slm.

Descrizione: Si inizia con una brevissima discesa verso ovest e quindi subito a sinistra (a destra si scende verso valle dove c'è una grossa stalla) si segue la stradina oltre una sbarra metallica. Si attraversa un valloncello (da qui in alto alla vostra sinistra potete vedere la cresta sommitale dell'Argatone) e la carrozzabile comincia risalire comoda la costa a destra della Valle Preziosa. Arrivati sul crinale la traccia piega a sinistra (sud ovest) seguendo quasi in piano le paline metalliche di un invisibile metanodotto, arrivando così presso un grande fontanile in cemento a quota 1227 metri. Proseguire sempre sulla carrozzabile principale, ignorando un primo incrocio a destra (indicazioni per Macchia di Rose) e poco più in alto, dopo uno scollinamento, un altro incrocio a destra per iniziare a salire un tratto ripido e sconnesso che costringe a qualche breve tratto da percorrere a piedi. Poco più avanti prendere il ramo di destra della carrareccia e successivamente ancora a destra nell’incrocio sotto la faggeta, fino a raggiungere una evidente sella (quota 1700 m ca.) a nord della cima di Rosa Pinnola (1800 m). Nel momento in cui la carrareccia traversa in piano pochi metri sotto la sella, girare decisamente a destra su una traccia di sentiero segnalato con vernice rossa, traversando in diagonale in direzione sud-ovest leggermente in salita fino a raggiungere un pianoro circolare. Da qui continuare a scendere sulla traccia di sentiero in direzione sud effettuando un single track piuttosto difficile, entrando dopo poco sotto la faggeta. Giunti all’interno di un valloncello, occorre risalire brevemente facendo attenzione a non perdere la traccia che più avanti diventa più visibile e più agevole continuando a perdere quota sui Prati del Lupo e sotto la faggeta fino ad incrociare una evidente carrareccia dove giriamo verso destra in piano per poi continuare a perdere quota rapidamente fino a raggiungere la piana di Fonte D’Appia dove c’è l’omonimo fontanile a quota 1300 m ca. (qui occorre necessariamente fare rifornimento di acqua), entrando così nel territorio del Parco Nazionale d’Abruzzo. Dal fontanile proseguiamo sulla carrozzabile in direzione sud-est inoltrandoci, dopo 500 metri circa, in un lungo tratto completamente sottobosco in salita non molto ripida. Dopo aver percorso un tratto piuttosto sconnesso, sempre in salita, giungiamo ad un bivio a quota 1600 m dove proseguiamo sulla destra per un paio di chilometri di pianura e leggere salite su un fondo sterrato molto comodo.

Da questo momento in poi la natura antica ed incontaminata del PNA inizia a mostrarsi ai vostri occhi, lasciando meravigliati anche i più esperti escursionisti.

Continuando sulla stessa carrozzabile incontriamo un ricovero per animali e dopo un altro breve tratto in salita raggiungiamo la Pietra del Principe a quota 1800 m, iniziando poi un lungo tratto in discesa fra i boschi ed ancora una lunghissima e verdeggiante valle, quella meravigliosa di Terraegna; 3 chilometri di pianura sicuramente indimendicabili. Al termine della valle, un altro breve tratto in salita e poi di nuovo in discesa verso la Valle di Prato Rosso fino a raggiungere il Rifugio “Principessa di Piemonte” (o Prato Rosso) a quota 1530 m. Davanti al rifugio girare decisamente a sinistra in leggera salita per una carrozzabile che si inoltra nel sottobosco fino a raggiungere il Coppo del Morto a quota 1714 m. Quest’ultimo tratto di discesa/salita può essere evitato, poiché scendendo dalla testata della Valle di Terraegna a quota 1680 m incrociamo una carrozzabile alla nostra sinistra che, traversando in piano, ci conduce direttamente poco sotto al Coppo del Morto, facendoci risparmiare parecchia fatica.

Dal Coppo del Morto ci si inoltra nella Valle dei Codacchi, attraversando i prati pianeggianti fin dove è possibile pedalare. A questo punto occorre scendere dalla bici e risalire a piedi la traccia di sentiero sui pratoni sottostanti la Serra del Campitello fino ad incrociare il sentiero A7 che percorriamo in discesa (verso sinistra rispetto al senso di marcia) facendo molta attenzione, senza esitare a scendere dal mezzo nei tratti più difficoltosi. Raggiungiamo così il Valico di Campitello a quota 1898 m lasciando alla nostra destra la cima della Serra del Campitello (2026 m). Da qui, in direzione est, inizia un single track in discesa molto difficile, dove occorre prestare molta attenzione, fino a raggiungere lo stazzo di Campo Rotondo a quota 1700 m.

Dallo stazzo si pedala in piano, brevi collinette e discese molto sconnesse sull’unica carrozzabile esistente davanti a voi, percorrendo la quale in direzione sud-est si raggiunge la sorgente del fiume Tasso a quota 1500 m ca, dopo aver incrociato la carrozzabile che proviene dalla Serra di Ziomass.

Dalla Sorgente, dove finalmente ci si può dissetare, continuare a scendere lungo la Valle del Tasso fino a località “Le Prata” (agriturismo) dove riprendiamo la strada provinciale e rapidamente raggiungiamo il centro abitato di Scanno, l’omonimo lago e Villalago, dopo aver percorso 51 chilometri e 1800 metri di dislivello.

In alternativa, se si hanno ancora le forze per pedalare e volendo evitare un tratto di circa 13 km di strada asfaltata, dalle sorgenti del Tasso proseguire in salita verso destra fino alla Serra di Ziomass, dove giriamo a sinistra in discesa transitando davanti all’omonimo stazzo. Continuando sulla carrozzabile attraverso la Valle dei Campanili, prima in leggera salita e poi in discesa, si raggiunge Passo Godi in località Pietrature. Qui riprendiamo la strada provinciale in direzione Scanno fino alla Casa Cantoniera di Mimola dove giriamo a destra sulla carrozzabile, attraverso la quale raggiungiamo località San Lorenzo (agriturismo, strutture rurali ed una chiesa alla nostra sinistra). Da qui in leggera salita in direzione nord, raggiungiamo la Masseria del Collafrino e poi in in discesa attraversiamo la valle delle Masserie ed il Fosso di Jovana fino a raggiungere il ponte delle Scalelle in prossimità del centro storico di Scanno, dove continuiamo a scendere verso destra fino a raggiungere le sponde del Lago di Scanno.

Buon divertimento a tutti.

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