domenica 30 dicembre 2012

Monte Camicia: come far felice lo scialpinsta.


Ultimo giorno di vacanze e bisogna rispettare una mia personale tradizione: fare una visita ad una delle nostre montagne subito dopo una "missione" fuori regione. Dal culmine del colle sul quale è ubicato il mio paese, Bucchianico, posso guardarmi intorno e decidere dove andare: non ci sono dubbi, il Camicia sembra essere a due passi, in condizioni che immagino essere buone per una bella discesa.

Arrivo a Fonte Vetica piuttosto tardi, sono quasi le 10:30, e capisco subito che la salita per il c.d. "colle dell'omo morto" avrebbe appagato la mia fame di firn, dopo che negli ultimi giorni avevo avuto a che fare per lo più con crosta e neve ventata.
L'anno appena trascorso non poteva concludersi nel modo migliore. Lungo il pendio inanello una serie ininterotta di curve su neve perfettamente trasformata. Grazie!!



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venerdì 28 dicembre 2012

Cima Saurel 2431 m

Gita con scarso interesse sciistico, ma con ambiente grandioso ed uno sviluppo chilometrico notevole sul quale si spalmano i circa 900 metri di dislivello. La nevicata del pomeriggio precedente ed il sole hanno reso tutto ancora più bello; perfino il vento ha contibuito a rendere l'ambiente ancora più maestoso, facendo "sbuffare" la neve fresca dalle vette più alte. Ho effettuato la salita in compagnia di Luca, indigeno di Torino, insieme al quale abbiamo poi festeggiato con una birra presso la Capanna Mautino.
    In vista  della Cima Saurel

 Luca, pronto per la discesa

Accesso:
Da Cesana Torinese, sulla SP215, raggiungere Bousson dove si segue l'indicazione stradale (cartello turistico) per il Lago Nero. Parcheggiare l'auto nell'ampio piazzale in corrispondenza delle ultime case, poco prima del divieto di accesso della strada militare.

Relazione: 
Seguendo sempre l'indicazione per il Lago Nero, si percorre la strada forestale coperta di neve ma ben battuta Prima della colonia “Santa Giulia” imboccare il sentiero dei forestali a sinistra che, per prati e poi nel bosco, arriva alle Grange Dalma. Seguire le indicazioni Lago Nero/Capanna Mautino. Si incrocia la strada forestale che sale da Bousson a quota 2000 circa, la si percorre per poche centinaia di metri poi si riprende il sentiero che giunge al rifugio tra bosco più rado. Questa parte dell'intinerario in discesa occorre percorrerlo sulla strada forestale, come detto ben battuta, al fine di evitare il difficile controllo degli sci sul sentiero a tratti anche piuttosto stretto.
Alle spalle della Capanna Mautino, che si raggiunge dopo aver superato il Lago Nero e la cappella dedicata alla "Madonna del Lago Nero", si risalgono gli ampi e dolci pendii in direzione ovest fino ad avvistare la evidente cima Saurel sulla quale si perviene salendo la dorsale sud, dalla evidente sella. 



Note: gita tratta dal database www.gulliver.it, cartografia "Fraternali 1:25000 n. 2 Alta Valle di Susa e Alta Val Chisone" che sono riuscito ad acquistare, dopo una estenuante ricerca, presso il giornalaio nei pressi degli impianti di San Sicario.

Punto di appoggio: "Hotel Sansicario Majestic" a San Sicario Alto, frazione di Cesana Torinese (TO), www.bluserena.it.

Per le altre foto della gita clicca qui o sul titolo del post.

giovedì 27 dicembre 2012

Trucco delle Vaccare o Pian di Mesdì 2230 m

La mia destinazione odierna era Cima Ciantiplagna o, in alternativa, Cima delle Vallette che ha il percorso di salita in comune con la gita alla precedente, ma vi ho dovuto rinunciare a causa del maltempo e del notevole ritardo che ho accumulato alla ricerca della "strada per il Pian del Frais". Non so per quale ragione mi ero convinto che a tale località si potesse accedere da Chiomonte (TO), per cui ho vagato alla ricerca di una strada inesistente (al limite avrei dovuto servirmi di una seggiovia che collega Chiomonte alla stazione di sci di Frais), mentre avrei dovuto raggiungere Susa per poi recarmi al Pian del Frais. Alla fine ce l'ho fatta ed ho faticato ancora a trovare l'attacco dell'itinerario che mi ero prefissato, ma intanto erano passate le ore 10 e nel frattempo, oltre al forte vento, aveva iniziato a tuonare e nevischiare.
Considerato che all'attacco non c'erano altre auto oltre alla mia, ho preferito "ripiegare" per il più modesto itinerario per il Trucco della Vaccare (che strano nome!!) che si svolge interamente nel bosco e alla cui partenza avevo già notato altre quattro auto di scialpinisti. Gita poco piacevole con neve molto difficile, al limite della praticabilità, in parte coperto dagli aghi di pino fatti cadere dal forte vento e, alla fine, neanche sono arrivato in cima: ho rinunciato a farlo dal momento in cui uno scialpinista indigeno che mi aveva preceduto, aveva girato i tacchi in corrispondenza di un colletto per non esporsi al vento divenuto ancora più forte.

Accesso:
Da Susa sulla strada stalare 24 del Monginevro, in prossimità di una rotatoria, seguire le indicazioni  per Frais che si raggiunge dopo circa 12 km di strada tortuosa. Poco prima di raggiungere il piazzale antistante gli impianti di risalita, si parcheggia l'auto in corrispondenza dell'indicazione "Gran Serin".

Relazione:
Dalla piazzola, in direzione sud, si risale il bosco a tratti piuttosto ripido fino ad arrivare ad alcune baite abbandonate; tenendosi verso destra di nuovo in mezzo al bosco si perviene ad un valloncello che si si risale (ripido nella parte alta) rimontando la dorsale sulla nostra destra potendo avvistare  la costruzione di arrivo dello skilift. Da qui si prosegue sulla dorsale fino alla cima di un colletto, dal quale ho invertito la marcia.
La discesa attraverso la massima pendenza nel bosco, andando ad intercettare il tracciato di una vecchia pista con neve veramente impraticabile.


Note: gita tratta dal database www.gulliver.it
Punto di appoggio: "Hotel Sansicario Majestic" a San Sicario Alto, frazione di Cesana Torinese (TO), www.bluserena.it.
 
 

mercoledì 26 dicembre 2012

Cima del Bosco

Gita molto bella, anche se si tratta di una cima piuttosto modesta, che garantisce un bel panorama sulle adiacenti Monte Furgon, Punta Muta e Roc del Boucher, su Sestriere e la Valle Argentera. Immagino che la neve fresca renderebbe questo itinerario ancora più bello, considerato la facilità di accesso, le numerose gobbe, il bosco rado (tranne alcuni tratti) ed i ripidi prati. Veramente consigliabile, anzi da non perdere!!


l'abitato di Thures dal quale inizia l'itnerario, risalendo i prati alle sue spalle; sullo sfondo il Monte Furgon, Punta Muta e Roch del Boucher.

Accesso:
Da Cesana Torinese si percorre la SP 215 in direzione di Sauze di Cesana; appena superato l'abitato di Bousson, in corrispondenza di una caserma degli alpini, si svolta a destra in direzione Thures che si raggiunge dopo 2 km per una strada asfaltata piuttosto stretta.

Descrizione:
Dall'abitato di Thures, in direzione est, si risalgono gli ampi pratoni per piegare a destra (SE) una volta raggiunto un primo boschetto adiacente una sterrata che proviene dal paese. Si prosegue attraverso il pianoro fino a raggiungere le Baite Chalvet con una piccola cappella. Attraverso il percorso migliore nel bosco, a tratti anche abbastanza fitto, sempre in direzione est si raggiunge la dorsale fino ad uscire dal bosco alla nostra sinistra attraverso la quale si raggiunge la vetta dove esiste una piccola cappella in legno, molto accogliente e ben tenuta dove trovare riparo dal vento, che oggi soffiava piuttosto forte.
Discesa per l'itinerario di salita.

Scheda sintetica:
quota di partenza (m): 1640
quota vetta (m): 2376
dislivello complessivo (m): 736
tipo itinerario: bosco rado

difficoltà: MS 
esposizione preval. in discesa: Ovest
località partenza: Thures (Cesana Torinese, TO)





Note: gita tratta dal database www.gulliver.it, cartografia "Fraternali 1:25000 n. 2 Alta Valle di Susa e Alta Val Chisone" che sono riuscito ad acquistare, dopo una estenuante ricerca, presso il giornalaio nei pressi degli impianti di San Sicario.
Punto di appoggio: "Hotel Sansicario Majestic" a San Sicario Alto, frazione di Cesana Torinese (TO), www.bluserena.it.
Per le altre foto della gita clicca qui o sul titolo del post

martedì 25 dicembre 2012

Di Bartolomeo - J.J. Rousseau

 Amici, questa mattina ho ricevuto da Mimmo Di Bartolomeo quanto sotto, che vi riporto insieme alla sua foto.  

   " Un paese di pianura per quanto sia bello, non lo fu mai ai miei occhi. Ho bisogno di torrenti, di rocce, di pini selvatici, di boschi neri, di montagne, di cammini dirupati ardui da salire e da discendere, di precipizi d'intorno che mi infondano paura ........"

J.J. Rousseau


lunedì 24 dicembre 2012

Monte Morefreddo 2770 m


Vacanze in Piemonte con la mia famiglia. In auto, oltre al normale bagaglio, avevo stipato tre paia di sci,  due paia di scarponi e pelli in abbondanza, pronto ad ogni evenienza e qualunque tipo di utilizzo. Speravo in una bella nevicata, grazie alla quale avrei potuto "scorazzare" sulla polvere tra i larici di San Sicario, che a prima vista si presta molto bene allo scopo trattandosi di un bosco piuttosto rado, ma al contrario mi sono beccato un forte rialzo termico ed un forte vento con conseguente "allarme valanghe" in tutta la regione. 
Niente "fuori pista" con gli impianti di risalita, non mi restava che scegliere qualche itinerario relativamente sicuro e dedicarmi allo ski alp in questa regione che non avevo mai visitato prima. E così la prima gita è dedicata al Monte Morefreddo, il cui nome evoca una morte terrificante (anche il toponimo dialettale "Mourfréit" lo conferma) ma che ben si presta alla pratica dello ski alp invernale con bella vista sulla valle Troncea e sulle montagne circostanti.

Accesso:
Dalla Strada Statale n. 23 del Sestriere, tra quest'ultima località e Pragelato, da una rotatoria ci si immette in via Madonna delle Neve a Pattemouche (frazione di Pragelato e sede di alcune gare olimpiche di Torino 2006), si attraversa l'abitato e si prosegue per via Valle Trocea fino a giungere ad un ampio spiazzo adibito a parcheggio nei pressi della pista di sci nordico


Relazione:
Differentemente a quanto indicato sulla carta, sulla quale il tracciato di salita inizia dal bacino per l'innevamento artificiale alla base degli impianti di risalita, anche su indicazione di una guardia del parco naturale "Val Troncea" (che ha voluto verificare la mia dotazione di sicurezza: artva, pala, sonda),  ho iniziato la gita direttamente dal parcheggio dove si oltrepassa  il torrente sul piccolo ponte in legno transitando davanti alla biglietteria (casotto in legno) e, sulla destra orografica, si percorre la pista di sci di fondo seguendo le indicazioni per Laval. Oltrepassato l'edificio ristrutturato di un mulino (sinistra orografica) si raggiunge il caseggiato abbandonato di Laval. Qui la valle si allarga ed il costone alla nostra sinistra diminuisce di pendenza, si può iniziare a risalire i ripidi prati in direzione N-NE. Tenendosi sulla destra orografica di un valloncello nel quale scorre il rio della Volpe, per boschi radi si perviene alla stazione di monte di uno ski lift (alla nostra sinistra), dove si incrocia il tracciato indicato sulla carta quindi si piega verso destra (E) raggiungendo una conca alla base del pendio ovest del Monte Morefreddo che si risale attraverso un ampio canale, oppure su una dorsale più a destra, fino a raggiungere la vetta dove esistono delle casermette dirute.
Discesa per l'itenerario di salita, con molteplici possibili varianti alla ricerca di neve non tracciata.

Scheda sintetica:
quota di partenza (m): 1605
quota vetta (m): 2770
dislivello complessivo (m): 1165
tipo itinerario: pendii ampi
difficoltà: MS
esposizione preval. in discesa: Ovest
località partenza: Pattemouche (Pragelato, TO) 



Note: gita tratta dal database www.gulliver.it, cartografia "Fraternali 1:25000 n. 2 Alta Valle di Susa e Alta Val Chisone" che sono riuscito ad acquistare, dopo una estenuante ricerca, presso il giornalaio nei pressi degli impianti di San Sicario.

Punto di appoggio: "Hotel Sansicario Majestic" a San Sicario Alto, frazione di Cesana Torinese (TO), www.bluserena.it.

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sabato 22 dicembre 2012

BUON NATALE E FELICE 2013.

IL PONTIFEX COME DI CONSUETO  AUGURA A TUTTI I CAVALIERI E LE LORO FAMIGLIE UN BUON NATALE E UN FELICE 2013.CON L'OCCASIONE VI COMUNICO CHE  LA GUIDA ALPINA ANDREA DI DONATO HA EFFETTUATO L'ASCENSIONE DEL FITZ ROY, SEMPRE IN PATAGONIA, PER LA FAMOSA VIA "SUPERCANALETA", IN AGGIUNTA ALLA SCALATA GIA' EFFETTUATA DEL CERRO TORRE. CHAPEAU!!!!!!

Riunione dei Cavalieri della Polvere in quel di Frattoli

E' con sommo piacere che pubblico il video dell'uscita sui Monti della Laga conclusasi a Frattoli dinanzi a succulenti piatti.
Il materiale con cui è stato prodotto il filmino è stato gentilmente offerto dal Mascherone in quanto, mio malgrado, non ero presente all'uscita.

Cliccate sul link sottostante

http://youtu.be/GPkqfTp1sr4

Approfitto per augurare a tutti i Cavalieri e lettori del blog un felice Natale!!!

mercoledì 12 dicembre 2012

NAVETTA (per vallone Ciaccariello)


mangiare la neve



sotto la vetta

ultima difficoltà.....

....superata in maniera informale!






mobili del Rif.Ciaccariello

lunedì 10 dicembre 2012

CERRO TORRE

La  Guida Alpina ANDREA DI DONATO, piu' volte  menzionato in questo blog avendo accompagnato alcuni Cavalieri in uscite  alpinistiche, ha effettuato la salita del Cerro Torre per la famosa "Via dei Ragni" (3^ ripetizione italiana) insieme al fortissimo alpinista statunitense Colin Haley, a dimostrazione della sua caratura internazionale. Siccome il Pontifex quest'anno ha effettuato diverse uscite con Andrea su vie difficili, un po' di merito e' anche del  SOMMO  perche' l'ha preparato bene!!! COMPLIMENTISSIMI!!!!!! 

giovedì 6 dicembre 2012

Costone della Cerasa

attraverso iPiani di Pezza

sulla dorsale

un bel pò di neve

nelle radure

nel bosco

verso la vetta

polvere

polvere

lunedì 3 dicembre 2012

conflitti ... Il Pontifex (il nostro) è braccato ...


Per dovere di cronaca segnalo la notizia ....


si ritiene che la decisione sia stata prese per cercare di arginare il dilagare del nostro Pontifex sulla rete!!!

per leggere tutta la notizia fai click qui.

sabato 17 novembre 2012

10 Novembre 2012 Cima Lepri e Pelone Settentrionale

Dopo la svolta democratica, prosegue la conversione dei Cavalieri al Politicamente Corretto.

Ora i Cavalieri aprono alle Quote Rosa. Lo scorso sabato è stata accertata la presenza di ben 4 Donzelle su 11 Cavalieri ( abbiamo cercato di spiegare al Pontifex che le Quote Rosa non erano un Harem a sua disposizione, ma è stato vano).

Abbiamo dovuto registrare uno spiacevole incidente fra la Cavaliera Catia e il Pontifex.
Nel corso di un rischioso attraversamento di perigliose acque EGLI Le porgeva la mano per agevolare il di lei guado. Ella negligeva la Regale Estremità, e andava per Suo conto. Nulla può giustificare un’attitudine siffatta! Se LUI porge la mano, la mano deve essere consegnata.
La Cavaliera Catia è stata redarguita, e nell’occasione seguente ha adempiuto con docilità ai suoi doveri:


Non temano tuttavia le Cavaliere un eventuale eccesso di zelo cavalleresco del Pontifex: le principali attenzioni Lui le riserva a… se stesso! EGLI è impegnato soprattutto a tutelare la Sua nobile, composta e ieratica Maestà:


A questo riguardo, e visto che di tanto in tanto aspiranti Cavalieri e Cavaliere chiedono lumi sulla politica dei Cavalieri in materia di iniziazione al Cavalierato, è il momento di darli questi lumi.
Non occorre sapere nulla di montagna, non bisogna affrontare forze di prova, abilità e resistenza…ma solo superare un essenziale prova devozionale: l’applicazione del Galateo del Pontifex.
Tutti i privilegi che il Galateo ordinario riserva alle Donne, il Galateo Pontificale riconosce al Pontifex… e altri ne aggiunge:
• La strada giusta è sempre quella che indica il Pontifex, anche se è sbagliata.
• Non si lascia mai il Sentiero…però se il Pontifex ne ha voglia… si lascia il Sentiero.
• Il Pontifex a suo piacimento, e secondo umori e disegni imprescrutabili, ridistribuisce a volte privilegi alle Donzelle. Un Suo privilegio inalienabile è però l’occupazione dello scranno anteriore in automobile.

Sulla Cima Lepri si è ripetuta puntuale la cerimonia del bacio del Pontifex.
Storicamente le origini della cerimonia risalgono al lontano ottobre 2010. In quel tempo il Pontifex, sulla cima del Vettore, con abili artifizii, convinse la Cavaliera Simona che era usanza di tutti i Cavalieri baciarsi in quota. La sventurata rispose.
Ora il Pontifex non usa più artifizi, e se ci sono Donzelle in quota le bacia e basta:


Come visibile sulla foto il Cavalier Marco da Teramo si è parecchio preoccupato che potesse arrivare il suo turno, e di soppiatto si è allontanato. Ma ben presto ha constatato che i Cavalieri maschi non corrono alcun rischio.
Ormai, parafrasando un meno noto Pontefice, il Nostro ben presto saluterà le Cavaliere con un: “Quando tornate a casa, date un bacio ai vostri mariti, e dite loro che questo è il bacio che hanno ricevuto dal Pontifex !”

Il Cavalier Velluto ha concluso il suo Cammino Mistico, ed ha avuto una visione col cappuccino:


Relazione (gentilmente offerta dal Cavalier Marco da Teramo)
Partecipanti:
Cavalieri: Pontifex, Paolo, Nicola, Marco da Teramo, Carlo, Fausto, sottoscritto
Cavaliere: Giovanna, Catia, Alice, Simona
Dal Ceppo si percorre la strada sterrata verso la Cascata della Morricana per quasi 6 km. A poco meno di un km dal termine della strada si parcheggia in un piccolo slargo sulla destra. Proseguendo a piedi si incontra sulla destra, dopo circa 100 mt, una discesa abbastanza ripida che porta al Rio Castellano e che, nel gergo locale, è conosciuta come "La calate de stangone". Dopo aver attraversato il Castellano si sale piegando costantemente verso sinistra fino ad arrivare al margine inferiore sinistro della Piana (quota 1557), localmente detta "Piana dei Pecorai". Si sale seguendo a sinistra il "filo" tra il bosco e la Piana, fino alla sella a quota1805 tra il Colle Romicito ed il “Pelone. Dalla sella si risale un pendio in direzione sud-ovest fino alla cima del Pelone Settentrionale (2057). Si prosegue scendendo ad un valico affacciato sulla Valle della Ravetta , quindi si affronta l'ultima risalita verso Cima Lepri (2445), direzione sud-ovest. . Da Cima Lepri si scende verso la sella che poi sale a Pizzo di Moscio (circa 2300). Da qui, spalle alla sella, si scende obliquando un pò a destra verso il Fosso della Morricana che scorre sotto la parete Nord di Pizzo di Moscio. Proseguendo a vista, poco prima dello stazzo, si attraversa un fosso minore girando a sinistra per affacciarsi quindi allo stazzo della Morricana. Di uno degli stazzi non rimane che il basamento in cemento. Raggiunto l’altro si comincia a scendere, entrando nel bosco, e piegando verso sinistra. Si raggiungerà in breve un sentiero risegnato di recente in bianco-rosso che porta alla Cascata della Morricana, dalla quale per il sentiero classico si riguadagnerà la sterrata di partenza. Dislivello: circa 1100 mt.

giovedì 15 novembre 2012

Non buttate quei vecchi sci ...

L'imminente stagione invernale 2012/13 di scialpinismo potrebbe risentire dell'attuale congiuntura economica e del riscaldamento globale precursore della una nuova era glaciale ... 
In attesa di quest'ultima, una valida alternativa per i Cavalieri della Polvere - chi vivrà vedrà -potrebbe essere quella pubblicizzata nel video. 



Nel video Sylvadin Saudan dice che per prepararsi a scendere l'Hmalaya con gli sci si è allenato "on stones" sulle pietre. Precisa che per lui che sa sciare sulle pietre può sciare su ogni tipo si neve. Nel video didattico e spettacolare uso dei bastoncini. 

sabato 27 ottobre 2012

27 ottobre 2012, Colle Bandiera, Maiella

Il Cavalier Fausto ha recentemente rivendicato il copyright sulla conquista dei 2000. Ed io lesto mi sono lanciato alla conquista dei 1000.
Quindi oggi, effettuate tutte le registrazioni di legge, per primo ho iniziato la “spedizione dei 1000”.

Non potevo che iniziare da Colle Bandiera, sopra Fara S. Martino, quota 1197.
Bisogna raggiungere località Capo Le Macchie da Fara S.Martino, oltrepassando l’ingresso dello stabilimento nuovo della De Cecco e seguendo le indicazioni per il campo sportivo. Oltrepassato il campo si segue la strada fino alla fine, parcheggiando in uno slargo ad inizio sentiero.
Il sentiero è evidente e si inoltra nel bosco. Ci si lascia a destra l’ indicazione per Bocca Dei Valloni. La salita diventa subito abbastanza ripida. Dopo circa 40 minuti c’è una prima fontana. E dopo altri 50 minuti di sentiero ben segnato e panoramico si arriva a Colle Bandiera, trovando una seconda fontana poco sotto la cima.
Dal sentiero abbiamo scorto le Tremiti:



Faccio qualche passo indietro.

La prima spedizione dei 1000 conta…4 Cavalieri. Anzi due Cavalieri (Velluto e sottoscritto) e due osservatori esterni: Franco 1 e Franco 2.
Poco sopra l’imbocco del sentiero abbiamo incontrato un personaggio mitologico: Domenico Di Falco, l’”ultimo pastore d’Abruzzo” ( così dicono di lui i media), protagonista di una puntata di GEO&GEO, e beniamino degli escursionisti.
Questo “pastore che vive in una grotta con le sue capre” ha in realtà scarpe grosse e cervello fino. Beh, a dire il vero,per uno che fa decine di chilometri in montagna, con ogni tempo, ha le scarpe un po’ strane:
Una bella lezione per noi attenti valutatori di calzature SCARPA, TECHNICA, ASOLO, DOLOMITE, LA SPORTIVA…

Dicevo…cervello fino. Domenico Di Falco è un piacevole parlatore(in vernacolo).
E ora i Di Falco mitologici per i Cavalieri sono due.
L’Indiscusso, anzi il discusso ma insostituibile Pontifex dei Cavalieri.
Ed il Domenico Pastore, Pensatore, Prosatore.

Cito un paio di “Novelle del Domenico”:

La domandina
Sul sentiero che percorrevo coi miei muli un giorno cadde un masso. I muli non ci passavano più. Senza basto si, ma col basto no. Allora mi decido ad andare al Comune, e chiedo che si deve fare per rimuovere questo masso.
“Fai una domandina”.
Aspetto un mese, due, tre…niente.
Allora davanti al masso grande ci metto io un masso più piccolo, così il mulo riesce a scavalcare tutti e due.
La Forestale ha commentato che esteticamente il masso n.2 non stava tanto bene, ma il masso n.1 nessuno è venuto a toglierlo.
Ora sono passati due anni dalla domandina, e i due massi sono ancora lì.

I paletti
Una mattina vidi 7 persone ciascuna con un paletto colorato rosso in testa. Mi dissero che andavano a piantare i paletti del Parco sul sentiero, 7 persone 7 paletti.
Il pomeriggio li vidi rientrare: “Avete finito il lavoro?”
“Beh, no. Non tutto”.
“E quando tornate…domani?”
“No, dopodomani”
Due giorni dopo tornarono. Erano in 5. Non so se finirono quel giorno.


Il Cavalier Velluto nel suo Cammino verso la flagellazione e la Santità si è preso una nuova, bella soddisfazione... è stato bastonato da Domenico:

In più abbiamo scoperto che il nostro amico Franco “c’aveva il San Giovanni”col Domenico Di Falco:

In pratica il padre di Franco (che era di Fara) era “compare a fiori” di uno zio di Domenico, o qualcosa del genere.
Bellissima questa tradizione del “compare a fiori”, una sorta di parentela deliberatamente scelta.
A questo punto i Cavalieri non possono che diventare tutti compari a fiori. Unico problemino è che bisogna recitare: “Cummàre mia cummàre ’n’ce dicéme mai male che, se male ce dicéme, a le ’mbèrne ce ne jiéme!” ...
E come facciamo poi a parlare del Pontifex?

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