venerdì 4 maggio 2012

28 aprile 2012, Cresta Nord del Corno Grande

Sono le 5.30 del giorno 28 aprile 2012 : effettuo con somma cura il prelevamento del Pontifex  in contrada Santa Filomena.
Lo trovo che si staglia già nell’alba, con una specie di pantacollant blu.
EGLI sistema nel bagagliaio, con circospezione e movimenti misurati , zaini, attrezzi e grappoli di accessori metallici variopinti. Ed io con movimenti misurati sistemo LUI nel posto anteriore, l’unico che gli sia consono.
Al Casello Pescara Nord effettuo il prelevamento del terzo e ultimo Cavaliere, Fausto.

Ci aspetta la “Ricci”, bella via alla Cima Orientale del Corno Grande; ora in condizioni piuttosto invernali.

Le nebbie del sonno che ancora incalza non ci impediscono di lanciare discorsi di una certa levatura.
E’ il Cavalier Fausto che spiega che in un momento così drammatico anche i giovani rischiano lo scoramento. E che lui, forte anche dell’esperienza di Cavaliere, cerca di instillare ottimismo…
Io mi oppongo.
I Cavalieri non hanno nulla da essere ottimisti:
-ogni Cavaliere dispera che possa mai finire la tirannia del Pontifex;
-il pantalone del Cavalier Velluto, che peraltro gli ha dato il nome, continua a strapparsi. Presto dovrà rinunciare al Cavalierato;
- lo zaino del Cavalier Fausto è sempre più pesante;
-Il Grande Assente è stato solo un po’ di nuovo presente, poi è di nuovo sparito;
-la Cavaliera Polveronzola ci ha tradito per Zermatt.
E così via. Cosa c’è da essere ottimisti?
Abbiamo proseguito il viaggio in silenzio (anche perché la barista del bar sulla Teramo Mare non è stata pari alle aspettative del Pontifex).

Arrivati al piazzale degli impianti di risalita di Prati di Tivo andiamo a salutare l’altro gruppo di Cavalieri che si accinge ad un lungo tour sci alpinistico sull’Intermesoli: Angelo, Polveronzola, l’Aspirante Cavaliere Marco da Teramo, e altri loro amici.

Prima della partenza il Pontifex, conscio della Sua esposizione mediatica, tira fuori unguenti dalla sua trousse de beautè, e se ne cosparge:


Imbocchiamo la strada per Prati Alti, che riusciamo a percorrere in auto per tre quarti. E partiamo da quota 1500 circa: quindi Albergo Diruto, Madonnina, Passo delle Scalette e salita al Rifugio Franchetti.
Gran caldo, neve marcia per lunghi tratti. Sole e riverberi. Avanziamo imperterriti, ma un po’ svaporati dal caldo e dal bagliore. Arrivati al Franchetti la situazione sulla Via Ricci non si presenta incoraggiante. Se ne vedono ampi tratti al sole, investiti da scariche recenti, e se ne intuisce la neve pesante e poco compatta.
Allo scoramento che ci assale trova rimedio, e non poteva essere altrimenti, il Pontifex. La trovata pontificale è semplice quanto luminosa: la cresta nord del Corno Grande.

Ci avviamo quindi dal Franchetti esattamente verso sud, diciamo in direzione intermedia fra la Sella dei Due Corni e la Via Ricci.
La via vera e propria inizia circa 200 metri più in alto.
Dopo un quarto d’ora di cammino dal rifugio il Cavalier Fausto mi fa notare che ho un rampone solo! Ho perso un rampone e non me ne sono accorto…E’ così che ho fatto un’importante scoperta scientifica: il rampone è uno strumento psicologico: la convinzione di calzarlo produce gli stessi effetti che il calzarlo! Non divulgo la scoperta per timore delle ricadute occupazionali sul settore. Per lo stesso motivo ho deciso di recuperare il rampone. Sono fortunato: due camminatori che stavano utilizzando la nostra traccia lo rinvengono proprio mentre mi accingo a ridiscendere…
Si sono intanto aggregati a noi due occasionali e simpatici compagni di ascensione, uno di Giulianova e l'altro di S.Benedetto.
La cresta nord è una bella ascensione, con una pendenza media di 35°/40°, ma con tratti a 55, forse 60°. La progressione è stata tutta su neve abbastanza compatta, salvo qualche piccolo traverso su roccia o misto.







Si svalica sulla cresta a quota 2850 circa; percorrendone un breve tratto a semiarco, in direzione sud, si è in breve sulla Cima Occidentale.

Scendendo il Pontifex benedicente sosta al Franchetti. Dove naturalmente trova amici (oltre a farsene di nuovi). Non avendo più acqua, intima ad un amico di dargliene. Il Pontifex tira fuori una bottiglia vuota, l’amico porta la sua bottiglia piena. Il Pontifex comincia a versare un po’ dell’acqua dell’amico nella sua bottiglia. Ne versa un altro po’. Ancora un po’. Alla fine la versa tutta e restituisce all’amico la bottiglia vuota.
Faccio notare al Sommo che i suoi amici devono bivaccare al Rifugio, e noi invece siamo a un’ora dall’auto. Niente da fare. Il Pontifex incamera l’acqua , restituisce pure il vuoto, e l’amico è anche contento…

Tornati in auto sentiamo al telefono il gruppo di skyalp-cavalieri.
A loro è capitato che mentre chiacchieravano sulle stravaganze di Gabriele, opss…mentre discettavano e rendevano grazie alla Santità del Pontifex, un gruppo di skyalper bolognesi che li ascoltavano li hanno fermati: “Ma siete i Cavalieri della Polvere? E dov’è il Pontifex?”
Insomma da Bologna seguono le gesta pontificali! Ormai non bisogna leggere in una sfera di cristallo per indovinare il futuro della saga del Sommo: il Pontifex sta diventando il Patrono degli Alpinisti d’Italia, Il Protettore dei Camminatori, la Musa degli Escursionisti, anzi soprattutto il Muso delle Escursioniste!

giovedì 3 maggio 2012

Costone Est+Cimata di Puzzillo+Cimata di Pezza (da Campo Felice)

il Costone Orientale
Fox in prossimità della vetta
in vetta:panorama del Velino
panorama di Colle dell'Orso,C.Trento,C. Trieste,Tavola
discesa
discesa da Cimata di Puzzillo
panorama di C. Trento dalla vetta di Cimata di Pezza
fine neve

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