mercoledì 1 gennaio 2014

1 gennaio 2014 - cerimonia di apertura.

Come ogni fine ed inizio anno un gruppo sparuto e "socialmente scompensato" sfidando il sonno, la digestione lenta, i borbottii di stomaco, la famiglia e chi ne ha più ne metta ha mantenuto viva la tradizione dei Cavalieri che vuole che il 31 dicembre e il 1 gennaio si trascorra in quota, nella circostanza M. Rapina.


In considerazioni delle avverse condizioni meteo il 31 dicembre si è ripiegati per una sessione augurale in PassoLanciano ove si sono raccolti, per istinto innato, diversi amici. Io, Angelo, Fausto, Caludio (detto amichevolmente il Contadino), Luca (Ufetto ma ormai potremmo cambiare il soprannome in Luca l'Errante di Bucchianico), il Pier e c'era pure Ivan che dalla Norvegia è tornato sulla Majella. In realtà dobbiamo dare atto che un nostro simpatizzante ha osato ripercorrere i pendii del M. Rapina avvolto da una coltre uniforme di nuvole/nebbia. Inutile chiedergli come sia andata. Ottimo! sarebbe la risposta (mentire sapendo di mentire).
Del 31 non vi è materiale fotografico poichè una gran nebbia avvolgeva tutto il comprensorio.

Questa mattina di buon ora abbiamo onorato la tradizione.




Poi birrettina rigenerante a San Valentino.



Che il nuovo anno possa portare a tutti Serenità e Salute.

domenica 29 dicembre 2013

il versante nord del gruppo Cusna, "le vecchie piste di Febbio"

Dopo avervi presentato i nostri bei faccioni soddisfatti della giornata ,sarei tentato di fare un bel copia e incolla della bella relazione scritta dal Gianbroz su OTT...
ah...se  ne fossi capace.....cercherò allora di descrivere  questa gita , semplice ma di soddisfazione attraverso le foto ...
 la salita ha inizio in un modo un po primaverile,anche siamo tra il Natale e la fine dell'anno di grazia (poca) 2013.. l'ambiente si può definire tutt'altro che selvaggio , anzi le traccie dell'uomo qua hanno lasciato un segno profondo e lo stato di abbandono insulta ancora di più l'ambiente .. è come vedere un elefante ucciso per le portagli via le zanne.. ucciso per soddisfare l'inutile.
 poi , salendo la neve comincia a coprire le ferite , e gli spazi riprendono gradualmente la loro naturalezza
 Gianluca è la prima volta che sale questo versante e lo vedo colpito ancora una volta dalla maestosità di questa montagna appenninica reggiana , ancora ua volta, da sud , salgono le nubi , giocando sul crinale con turbinii e sbuffi... la visibilità ancora una volta ci abbandonerà presto..
 uno sguardo ora alla pianura, dove la vita emiliana brulica di attività... stare quassù è bello, fa sentire angeli , fa quasi pensare di essere qua anche per tutti quelli che sono laggiù e che magari stanno guardando i profili innevati  di queste belle montagne.
come sempre ,potendo appoggiare lo sguardo su questi profili mi sento fortunato , poter respirare queste brezze e anche il profumo della nebbia mi fa sentire incredibilmente vivo.
 continua la salita, luca è davanti e osserva gli splendidi canali che si aprono sopra di noi..
verso il crinale si percepisce l'inverno mentre girandosi verso la pianura ancora il verde è il colore dominante di una stagione ancora una volta confusa .. basta pensare che la neve che stiamo pestando è caduta più di un mese fà , e da allora pioggia ,venti con raffiche a oltre 200 allora , poi ancora sole e gelo
 e questo è l'appennino ... montagne imprevedibili che dividono due mari..
 in quota assieme ai vecchi cavi della seggiovia arriviamo anche noi, togliamo rapidamente le pelli e come talpe usciamo ,sciando,  dalle nebbie; provando a causa della quasi nulla visibilità delle senzazioni sensopercettive estreme... Gianluca ha quasi la nausea.. ci vorrà un po di tempo per riabituarsi alla luce e alla profondità di campo...
 una parte della discesa però è ancora bella e i due cavalieri ancora una volta tracciano le belle sponde della montagna ringraziando il creato
 e ... se col sole la montagna dà il meglio dei suoi colori ,anche con le nebbie e le nuvole  sopravvive di fascino
                                                 e Gianbroz lo sà..!
  

                                        verso ovest il monte Orsaro eil monte Prampa ormai privi di neve

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