mercoledì 12 settembre 2012

KIKOS - Corno Piccolo - Parete Nord

Sabato 08 Settembre altro accerchiamento dei Cavalieri della Polvere al Corno Piccolo.
Il Pontifex attaccava la Stefano Tribioli sulla parete Sud della Prima Spalla, Silvio, Velluto e Fabio la Cresta NE ed io e Carlo (il Mascherone ha dato forfait all'ultimo momento) sulla Parete Nord lungo la via Kikos.
Una bella via con difficoltà fino al V°, divertente con difficoltà concentrate soprattutto all'inizio, ma comunque da non sottovalutare.
 
 
 
Unica pecca il freddo che all'inizo della giornata è pungente e fare il primo tiro con i polpastrelli insensibili non è proprio consigliabile.
Dal link sottostante il video della salita.
 
 


martedì 11 settembre 2012

STEFANO TRIBIOLI (Parete Sud della Prima Spalla del Corno Piccolo).

RECITA LA GUIDA DEL T.C.I.:" BELLISSIMA ASCENSIONE, TECNICA E SOSTENUTA....OMISSIS...FINO AL 1982 (APERTA NEL 1978 DA PIERLUIGI BINI) NON CONTAVA PIU' DI 4 O 5 RIPETIZIONI. DIFFICOLTA' TD+ CON PASSAGGI DI  VI/VI+.


E' UNA VIA CHE HA FATTO LA STORIA DEL GRAN SASSO PERCHE' E' STATA LA PRIMA APERTA SU QUELLA PARETE E ALL'EPOCA DELLA SUA APERTURA SICURAMENTE ERA TRA LE PIU' DIFFICILI DEL GRUPPO. MI MANCAVA QUESTA PERLA PER COMPLETARE LA MIA COLLEZIONE DI VIE DIFFICILI PRIVE DI SPIT ED ANCORA UNA VOLTA DEVO RINGRAZIARE ANDREA (DI DONATO GUIDA ALPINA) SE HO CORNATO QUESTO SOGNO PERCHE' SONO VERAMENTE POCHI GLI ARRAMPICATORI CHE SI AVVENTURANO SU QUESTO TIPO DI VIE DOVE LA DIFFERENZA LA FA LA TESTA PERCHE' LE PROTEZIONI SONO SCARSISSIME. SUL TIRO CHIAVE CI SONO SOLO TRE PROTEZIONI E LE DIFFICOLTA' VANNO DAL V AL VI+. E' UNA VIA DOVE IL CAPOCORDATA NON PUO' ASSOLUTAMENTE VOLARE ED ANCHE IL SECONDO  NON PUO' PERMETTERSI DI APPENDERSI O AIUTARSI CON LA CORDA PERCHE' RISCHIEREBBE PENDOLI DA CIRCO SU PLACCHE LEVIGATISSIME.DEVO RINGRAZIARE ANDREA PER LA FIDUCIA ACCORDATAMI SUL TIRO CHIAVE PERCHE' MI HA FATTO FARE LA VIA ORIGINALE (NON LA VARIANTE GRAZZINI) DOVE C'E' UN TRAVERSO DI UNA VENTINA DI METRI SU PLACCA VERTICALE DAL V AL VI+ SENZA UNA PROTEZIONE (N.B.APERTA NEL 1978 CON LE SUPERGA!!).COMPAGNI DI GITA ROBERTINO DELLE MONACHE E D'ARCANGELO ANTONIO (FACEVA QUESTA VIA DA CAPOCORDATA GIA' QUINDICI ANNI FA!!) CHE SE LA SONO CAVATA EGREGIAMENTE NONOSTATE NON AVESSERO UN PARTICOLARE ALLENAMENTO SU QUESTO TIPO DI VIE. GLI ARTISTI FANNO LE OPERE D'ARTE. BINI HA FATTO LA STEFANO TRIBIOLI.AMPIO SERVIZIO FOTOGRAFICO SULLA GALLERIA DEL PONTIFEX E DELLA GUIDA ALPINA ANDREA DI DONATO (WWW.WILDWORLD.IT).

domenica 9 settembre 2012

Corno Piccolo: via Chiaraviglio-Berthelet

Via storica del Corno Piccolo, divertente, varia e panoramica. Discontinua nelle difficoltà ma consigliabile . Si svolge lungo l’articolata cresta Sud del Corno Piccolo dalla Sella dei Due Corni fino alle scalette della Ferrata Danesi, aggirando la Punta dei Due, il Torrione Aquila e la Torre Cicchetti prima sul versante est (la prima Punta), poi su quello ovest (le successive due).

ACCESSO GENERALE

Dalla SS. n°80 L’Aquila-Teramo al bivio di Ponte Arno si sale lungo la provinciale a Pietracamela ed ai Prati di Tivo. Dai Prati di Tivo per il rifugio Franchetti.

NOTE
 Dislivello: circa 120 m
 Sviluppo: oltre 500m
 Tempo di salita: ore 2.00-3.30

descrizione:
ACCESSO
 Dai Prati di Tivo si prende la nuova cabinovia per la Madonnina 2028m. Se non si vuole prendere l’impianto di risalita si può percorrere la strada che dal piazzale sale al campeggio e prosegue alla sella di Cima Alta, chiamata anche del Laghetto o Balcone e senza nome sulla carta. Qui una stradina sale verso sud, attraversa un prato e incrocia perpendicolarmente una strada sterrata più larga che va verso un grande crocifisso: questa va ignorata, la si attraversa e ci si porta sul vicino e visibile crinale dell’Arapietra, seguendolo integralmente. Dopo un breve tratto più ripido il sentiero si fa comodo e oltrepassa i ruderi dell’Albergo diruto 1896 m (costruito prima dell’ultima guerra mondiale e mai inaugurato). Si continua per il largo crinale dell’Arapietra e si arriva alla stazione superiore della cabinovia della Madonnina (ore 1.00).

Dall’impianto l’itinerario prosegue per la cresta verso le balze rocciose del Corno Piccolo: si evita in prossimità di un tornante un bivio a destra che va alla Ferrata Ventricini e si continua entrando nel grandioso Vallone delle Cornacchie attraverso il Passo delle Scalette. Superato il Passo si è nel Vallone delle Cornacchie, chiuso ai lati dalle incombenti pareti dei Due Corni e sospeso a valle sulle verdi colline dell’Abruzzo teramano. La mulattiera si snoda tra i giganteschi massi di antiche frane fino a un punto in cui la pista si fa più stretta: qui un cavo d’acciaio fa da mancorrente per aiutare i meno esperti. Oltre la Corda fissa il sentiero sale deciso a svolte rapide e fitte, prendendo rapidamente quota nel Vallone. Dopo innumerevoli tornanti ecco apparire prima la bandiera e subito poi il rifugio Franchetti 2433 m (ore 1.00 dalla Madonnina).
ITINERARIO
 Dalla Sella dei Due Corni 2547 m scendere una ventina di metri nel Vallone dei Ginepri tenendosi sulla destra, lungo il sentiero che costeggia le pareti della Punta dei Due. L’attacco è alla base del primo canale-camino che si incontra, dove è ancora visibile la scritta Chiaraviglio-Berthelet e il primo degli stinti triangoli che segnano l’itinerario. Salire il canale-camino (2+°) e prima della paretina verticale che in alto lo chiude aggirare a sinistra lo spigolo (1 ch., 30 m). Seguire la rampa e con una breve prima Dulfer (3°, 2 ch.) ci si porta in un largo camino di cui si scala la paretina che lo chiude uscendone sulla destra (1 ch., 30 m, 3°-4°). Si è ora sull’ampia e solare cengia che taglia il versante est della Punta dei Due, con bella vista sul Vallone delle Cornacchie ed il rifugio Franchetti (dalla cengia due distinte catene consentono la calata in doppia (due corde da 50 m) o nell’ultimo camino della Chiaraviglio o sul versante est, verso il Vallone delle Cornacchie. Percorrere la cengia fino ad un forcellino e oltre per la cresta molto facile, sempre cercando la strada segnata da precari ometti e sbiaditi triangoli bordò.
 Si arriva così sotto un impressionante blocco di roccia incastrato a ponte tre due pilastri: è la spettacolare “Finestra della Chiaraviglio” che si può aggirare o cavalcare da un lato all’altro, inquadratura perfetta per il fotografo. Si prosegue prima sul lato ovest, poi ad est della cresta, arrivando ad un altro forcellino proprio alla base della guglia del Torrione Aquila; da qui un vero pozzo consente la discesa (fettuccia su masso incastrato per una breve doppia di 8 m, altrimenti 3°-). Si scende leggermente su cenge e muretti fin sotto la compatta placca della Torre Cicchetti (fettuccia su masso incastrato). Ora via per la 2° Dulfer, appesi per le mani al netto scaglione detto “Cengia del Pendolo” (6 m, 3° esposto), in piena esposizione sui brecciai da cui sale la Ferrata Danesi. Proseguire per rocce più facili fino ad incontrare la Danesi all’altezza della seconda scaletta metallica. Per i più la Chiaraviglio-Berthelet termina qui, ma i puristi certamente porteranno a termine la scalata salendo non per la scaletta ma la fessura-diedro e destra (3°), che sempre alla Danesi porta, pochi metri sopra la scaletta snobbata. Non rimane che seguire la ferrata e guadagnare la cima del Corno Piccolo (ore 2.00-3.30).

DISCESA

Per la via Normale da Sud o per la stessa ferrata Danesi.


canale iniziale

1° Dulfer

2° canale con paretina

cengia EST

sulla cengia

uscita dalla cengia

alla Finestra

panorama Corno Grande

i coniugi Toro alla Finestra

io sulla Finestra

si riparte

panorama Franchetti

strettoia

saltino

verso il Pozzo

Pozzo

quasi alla cengia

cengia del Pendolo

cengia del Pendolo

discesa per la Danesi

1° parte dell'itinerario

cengia Est e Finestra

cengia Est














































Archivio blog