domenica 8 giugno 2008

... passeggiando in bicicletta

Le insistenti piogge dell'ultima settimana hanno spazzato via ogni residua possibilità di prolungare la stagione scialpinistica fino alla metà del mese, come invece era accaduto nelle stagioni precedenti. Quindi, che fare?
Beh, sistemati scarponi e sci in apposita custodia in attesa del prossimo inverno, non dobbiamo fare altro che cambiare attrezzatura: mtb, imbrago e scarpette e pronti per la stagione estiva.
Così, mentre alcuni nostri amici preferiscono frequentare la coop, questa mattina io, Guido (sì proprio lui) e Marco, ci siamo ritrovati nuovamente sotto al solito ponte ma questa volta attrezzati con le mtb. In breve siamo in viaggio sull'autostrada e raggiungiamo Bussi sul Tirino dove iniziamo la nostra gita.
Non vi racconto cosa è accaduto durante il tragitto, ma voglio solo riportare una tipica espressione dell'uomo "chi l'ha visto" mentre eravamo impegnati nel tratto più ripido e meno ciclabile di tutto il percorso: "mo m'ha rotto lu cazz' sta strada", dopo di che l'energumento si è alzato sui pedali ed è partito come un razzo.




Relazione
Da Bussi sul Tirino a Pescosansonesco, Forca di Penne, Capo d'Acqua e rientro a Bussi lungo le sponde del Tirino.
Intinerario difficoltoso, su fondo sterrato con brevi tratti di strada asfaltata.
Dislivello 1100 m, sviluppo 42 km e 4 ore circa di percorrenza.

Da bussi sul Tirino si raggiunge il cimitero dove si imbocca la sterrata che inizia alla sinistra del muro di cinta proseguendo fino ad incontrare un bivio (km 2,7 a quota 490 m) dove proseguiamo dritti; oltrepassare la sbarra metallica iniziando ad inoltrarci nella foresta demaniale (devastata dagli incendi dell'estate 2007, ma ancora molta bella) continuando a salire sulla carrozzabile molto panoramica fino a svalicare sotto le rocce della montagna di Roccatagliata. Durante questa prima parte dell'intinerario al km 8 dalla partenza (850 m) incontriamo un casolare in cemento ed un fontanile dovepotersi eventualmente rifornire di acqua.
Continuare in discesa fino a incrociare una mulattiera che prosegue verso destra, con un breve tratto in leggera salita, poi nuovamente in discesa a tratti impegnativ, fino ad un casolare (km 10,5 dalla partenza e 650 m di quota) dove inizia un tratto di strada asfaltato che ci porta a Pescosansonesco transitando davanti alla casa dei nostri amici Mascherone e Walter .
Dal paese vecchio (km 13 e 550 m) seguire le indicazioni per Fonte Freda: il primo tratto asfaltato è in forte pendenza e poco dopo all'asfalto si sostituisce un fondo roccioso molto sconnesso; in comenso il paesaggio che ci offre il Pizzo della Croce è molto suggestivo, tra rocce aspre immediatamente soprastanti le vecchie case della parte antica di Pescosansnesco (luoghi cari al Mascherone).
Comunque il tratto ssconneso in salita è abbastanza breve e subito dopo la stradina ridiscende fino ad incontrare una sterrata più larga (km 15,6 e 750 m), che seguiremo svoltando a destra proseguendo fino a raggiungere lo scollinamento di Colle Rotondo (km 18,1 e 910 m). Questo è certamente il tratto più impegnativo della gita, con salite abbatanza ripide intervallate da breve tratti semi pianeggianti,evitando di prendere il ramo di sinistra della strada sterrata che pure conduce a Colle Rotondo, ma con un fondo molto accidentato e poco ciclabile.
Appena raggiunti lo scollinamento si raggiunge un fontanile in pietra, da dove si prosegue in discesa per circa un chilometro su fond asfaltato, fino ad incontrare sulla sinistra (in prossimità di un cartello stradale "10t" ed una casolare bianco) una strada sterrata che si segue per altri 500 metri circa fino ad un tornate sulla destra quando inizia il tratto in discesa. Qui prendiamo la carrozzabile a sinistra in leggera salita attraverso il boc, che in breve permette di raggiungere Forca di Penne (km 22 e 900 m) immediatamente sotto l'antica torre.
Ora seguire la strada asfaltata per Ofena per circa 3 km fino a contrada Delfino dove, sulla sinistra, iniziano due sterrate in prossimità di un fabbricato recintato di colore rosa. Prendere la prima stradina che incontriamo alla nostra sinistra, all'inizio con qualche breve tratto in salita, per poi iniziare una discesa molto tecnica su fondo di pietre molto sconnesso fino a raggiungere il lago artificiale di Capo D'Acqua (km 30 e 340 m). Si raggiunge ora il bivio per Capestrano ed imbocchiamo la strada statale in direzione BUssi (ci sono diverse alternative sterrate, dove però è facile perdersi) e dopo 500 metri imbocchiamo la sterrata sulla destra lungo le bellissime sponde del fiume Tirino e raggiungiamo Bussi dopo circa 42 km dalla partenza. Buon divertimento.

8 commenti:

gabriele ha detto...

CARO PASTARELLA DA UN PO' DI TEMPO NON SONO PIU'INTERVENUTO NELLA VESTE DI GIUDICE PERCHE' LE MIE CAZZIATE VI HA MESSO SULLA DRITTA VIA NON FACENDOVI FARE E SCRIVERE PIU' MING.....TE.IN QUESTO CASO NON POSSO FARE A MENO.IN TEMPI DI CARTOGRAFIA SATELLITARE, GPS, CARTE STRADALI SOFISTICATISSIME,TOM TOM, CONTAPEDALATE ECC. FAI ANCHE LE RELAZIONI DETTAGLIATE DELLE USCITE IN BICICLETTA.QUESTO NO!!!ABBASSI DI LIVELLO IL BLOG!!!CON I RAPPORTI CHE CI SONO OGGI LA FATICA E' DIMINUITA MOLTO E TOGLI PURE IL PIACERE DELLA RICERCA DELL'ITINERARIO??SE UNO SI ACCORGE DI AVER PERSO L'ITINERARIO TORNA INDIETRO E FA PIU' FATICA. NON CORRE IL PERICOLO DI ESSERE SALVATO DALL'ELICOTTERO O DALLE SQUADRE DI SOCCORSO.IL MIO INTERVENTO E' ANCHE MIRATO A SCORAGGIARE QUALSIASI INIZIATIVA DA PARTE DEL CAVALIER SILVIO DI RELAZIONARE LE SUE USCITE IN CANOA.DEVI FARE UN BELLA DESCRIZIONE SOMMARIA DELL'ITINERARIO.

pastarella? ha detto...

... io sono responsabile solo del montaggio del video, non c'ero neanche all'uscita in MTB. Della relazione ne risponde l'illustre cavalier Angelo.

gabriele ha detto...

DOPPIA CAZZIATA.FIRMI PURE UNA COSA CHE NON HAI SCRITTO TU!!!!

Unknown ha detto...

A questo punti mi tocca intervenire: pastarella, essendo tipo fantasioso, è stato nominato "addetto al montaggio immagini" (anche le foto, per cui attenti!!) e credo che svolga un ottimo servizio alla comunita' dei cavalieri; pastarella è solo autore della pubblicazione del video, il resto è mio.
Sfido il Pontifex a trovare la strada senza quelle preziose indicazioni. Io gia' mi sono perso una volta andando a finire in mezzo ad una fratta di rovi ....prossimamente solo tracce gps, garantito. Il fatto è che non mi posso portare troppi giocattoli al seguito e nell'ultima gita avevo gia' la telecamera.

Il Mascherone - Vince Odoardi ha detto...

Luoghi dove mi vengono in mente altre carrozzabili nella zona che mi sentirei di consigliarvi; per es. Lasciare le auto presso i noti ripetitori che si possono raggiungere da Bussi o da Cont.da Dogli e da lì percorrere la carrozzabile che porta fino ad un abbeveratoio, trattandosi di un vecchio tratturo che la forestale ha trasformato in strada. Poi proseguire fino a Forca di Penne, non vi assicuro si possa fare in bicicletta perchè la carrozzabile torna ad essere sentiero. Dislivello quasi inesisitente perciò, sicccme siete tosti, conviene lasciare le auto a Bussi, salire per la stradina che porta a Roccatagliata, deviare sulla sx direzione Monte Picca e andare su.
Dl ripetitore fino a Forca di Penne avrete la compagnia costante sulla vs sx del Sirente, Velino e il Grande Sasso di fronte a voi. Se avete un tandem mi offro come "guida" in cambio di un "passaggio" con la promessa che in pianura pedalo anche.
Mentre eravate in gita, mi "trastullavo" sulle cupe acque del Lago Maggiore nei pressi di Laveno e Luino osservando le cime delle Alpi nel cielo scuro.

gabriele ha detto...

IL MASCHERONE E' ORA CHE TORNI IN MONTAGNA!!!TI STAI TRASTULLANDO UN PO' TROPPO!!!CICLOCAVALIERI NON VI AZZARDATE AD ESAUDIRE LA RICHIESTA PERCHE' CI SARANNO SANZIONI ESEMPLARI!!!

pastarella? ha detto...

ben detto Gabriele, mi piace CICLOCAVALIERI!
nome omologato.

Il Mascherone - Vince Odoardi ha detto...

Don Gabriele, se sabato mi inviti per una "sgambata" ci vengo.
Ci sarà, di sicuro, anche Alain.
p.s nà cosa tranquilla, 1.400/1.500 mt di dislivello massimo, se ve la sentite.

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