domenica 19 settembre 2010

Cima dei Monti di Bagno e Monte Ocre: due versioni

Relaziono sull’impresa di cui sopra. In rosso le bugie.

Partecipano i Cavalieri: Polveronzola, Marco (il vicentino), Fausto, il Contadino, il sottoscritto. Partiamo da Casamàina (pochi chilometri da Lucoli), insospettabile baluardo di civiltà, con tanto di Hotel, residence, e cuochi specialità pesce, niente poco di meno che iscritti alla Federazione Italiana Cuochi:


I Cavalieri già perfettamente concentrati, e ripercorrendo mentalmente i passaggi del progetto di conquista di questa eminente cima appenninica, si fermano in un bar di Casamàina, e prendono rapidamente un caffè.
No!! I Cavalieri intanto non sanno bene dove andranno, e quindi non saprebbero su cosa concentrarsi. E poi non sono rapidi nell’assunzione del caffè. Indugiano, e pensano tutti “Ma dove? Perché?”. Ed uno poi si attacca ad un’altalena del bar, e gli altri fanno una ragguardevole fatica a staccarlo:
Uscendo dal paese verso Lucoli, al primo tornante lasciamo l’auto, e imbocchiamo la sterrata che corrisponde all’inizio del sentiero 7A. Il sentiero segue per 200/300 metri la sterrata, poi se ne discosta piegando a nord e ricongiungendosi ad altra sterrata che sale per tornanti da quota 1600 alla quota 1900 del Valico dei Monti di Bagno. Lì sulla testata nord-ovest di una piana dominata a est dai Monti di Bagno ci sono uno stazzo, ed un laghetto circolare, secco in questa stagione (quota 1800). Da lì in una quarantina di minuti e circa 300 metri di dislivello si raggiunge la Cima dei Monti di Bagno.

No. I Cavalieri imboccano correttamente il 7A (ma perché veramente sarebbe stato difficile fare altrimenti).
Poi invece che andare decisamente a nord, come pure inequivocabilmente prescriverebbe la lettura della carta, vanno decisamente a est, condotti dal sottoscritto. Il quale, arrivati a quota 1800 circa, comincia a dichiarare la sua incompetenza territoriale. Non si trovano sentieri univoci, né stazzi, né laghetti. In compenso spuntano ovunque pezzi di sentieri, brani di sterrate, resti di laghetti. In pratica i prodi cavalieri hanno più o meno seguito il sentiero 8, sono approdati all’estremità opposta dei Monti di Bagno (sud-est invece che nord-ovest), dalle parti della Selletta di Sellacqua. Ma non lo sanno ancora, tirano a sorte una cima e vi puntano decisamente. Salendo avvistano una croce, e vi si precipitano. Giungono così al Monte D’Ocre (quota 2209):

Conquistato finalmente un punto di riferimento, guadagnano rapidamente la cresta dei Monti di Bagno, e toccano dopo una ventina di minuti la relativa cima (2073):

Dalla cima si torna per la via di salita, il sentiero 7A.
Nulla ti tutto ciò. I Cavalieri, questa volta deliberatamente, tirano dritti verso ovest, tagliando pendii e vallette, e ricongiungendosi al tratto finale del 7A.

I Cavalieri si alimentano con appropriate dosi di carboidrati e zuccheri, perfettamente calibrate allo sforzo.
Macchè! I Cavalieri si sono abbuffati di buonissimi TATONI (by Fiorella) e ottimi COOKIES (by Polveronzola), senza nessuna proporzione rispetto alle fatiche compiute . E senza trascurare di ingurgitare anche le loro educate razioni di pane e olio, o altri sobri alimenti.

Il Cavaliere procede leggero e con cadenza regolare.
Leggero si, ma per il resto il Cavaliere procede come gli pare!



2 commenti:

Polveronzola ha detto...

Sicuramente più divertente la relazione in nero che porta la firma del "Cavalier Silvy". Silvio, proprio non ti piace? Non pensi sia meglio di "Cavalier Silvio"?

Silvio ha detto...

Beh, si, Silvy...perchè no? Però ad una condizione: che il Mascherone si ribattezzi Cavalier Vincy!

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