domenica 6 marzo 2011

Colbricòn 2602 m

Vacanza in famiglia, per cui niente skialp... Queste erano le miei intenzioni quando ci siamo messi in viaggio verso San Martino di Castrozza, ma quando in prossimità di Passo Rolle ho avvistato questa magnifica montagna, ho subito informato mia moglie (santa donna) che avrei fatto almeno una fuga. 
Non sapendo neanche quale fosse il nome del monte che avevo adocchiato, dopo aver trascorso una prima giornata sulle piste di Punta Ces insieme a mio figlio, ho subito cercato una libreria dove ho acquistato un paio di guide ed un paio di carte Tabacco, attraverso le quali ho potuto constatare che la montagna in questione era il "Colbricon" ed era una classica gita scialpinistica in quella zona. 
Considerato che "Bambi" (mio figlio Marco) era piuttosto "cotto" dopo l'intera giornata trascorsa a sciare, organizzo subito la fuga solitaria, nel senso che ero solo a bordo della mia autovettura. Sì, perché già al parcheggio ho dovuto constatare una massiccia presenza di auto e parecchi skialper pronti alla partenza e con i quali, sostanzialmente, ho condiviso la salita.  
Naturalmente la presenza di tutte quelle auto ha generato la solita "agitazione", così che ho iniziato a forzare l'andatura fino a raggiungere e superare tutti gli skialper che mi avevano preceduto alla partenza, tranne due tizi (uno dei quali una guardia forestale provinciale) che, evidentemente, erano agitati almeno quanto lo ero io. 
Al contrario della salita, la discesa l'ho effettuata in perfetta solitudine, accompagnato solo dal fruscio della magnifica polvere soffice che ancora copriva i pendii a nord del Colbricon. Insomma una gita grandiosa, che regala un panorama stupefacente sulle vicine Pale di San Martino.

Relazione:
Dal parcheggio ubicato sulla strada che da Predazzo conduce a Passo Rolle, poco più a monte del crocevia per Passo Valles, parte una strada forestale (cartello indicatore) che si percorre seguendo l'indicazione per la Malga Colbricon. Raggiunta la radura nella quale è ubicata la malga, si prosegue in direzione sud-est in piano attraverso un bosco rado. Proseguendo a mezza costa, in leggera discesa, si raggiunge una piana dalla quale, superata una costola rocciosa alla nostra destra, si inizia a salire verso destra per un avvallamento (quota 1870 m. circa). Continuando a salire in obliquo verso destra su terreno ondulato, si raggiunge la Forcella Colbricon a quota 2420 m, dalla quale si raggiunge una spalla a sinistra che si risale, transitando sotto un breve e ripido pendio. Dalla spalla, in obliquo verso destra, si raggiunge la vetta (paletto di legno)  superando un ultimo tratto ripido. La discesa si effettua per l'itinerario di salita.

perle foto della gita clicca qui, oppure sul titolo del post

3 commenti:

Annibale ha detto...

Caro Angelo,quella da te raggiunta è la vetta italiana del Colbricòn;l'altra gemella a sx (stessa medesima quota) è la vetta austriaca del Colbricòn (NB:Grande Guerra).In estate potresti notare una autentica gruviera di gallerie militari (tattiche di battaglia della 1° guerra mondiale). La piccola cima di fronte è il Piccolo Colbricòn,altra magnifica escursione scialpinistica.

Unknown ha detto...

sei una fonte inesauribile di notizie. Sapevo del Piccolo Colbricòn ed ho visto che l'hai salito nel 2002, sapevo dell'altra cima con un nome che ora non ricordo, ma non sapevo che era stato uno dei teatri della grande guerra.

Annibale ha detto...

L'altra cima si chiama Colbricòn (austriaco):l'ho fatta in estate e bisogna arrampicare in alto.
Quella tua è il Colbricòn italiano ed è la più sciistica in quanto si arriva sci ai piedi in vetta (come ben sai).
Il piccolo Colbricòn, si, è vero l'ho fatta con gli sci.
Ma è pieno zeppo di cime interessanti lì intorno, a partire dalla Cavallazza (quella più verso Passo Rolle) per continuare oltre i Colbricòn con Ceremana,Bragarolo,Coston dei Slavazi (fatta con gli sci),Cima di Valbona (fatta con gli sci),Cauriol,Kaiserspitze,Canzenagol (tutte fatte a piedi) ecc. ecc.
Ma non ti voglio tediare ulteriormente,se non dicendoti che il fronte era posizionato proprio lì e tutta la zona (tutta la costiera dei Lagorai) è piena zeppa di postazioni militari molto interessanti.Esiste una vastissima letteratura in merito.Molto interessanti a tal proposito i libri di Borziello che contengono una infinità di tali annotazioni.

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