domenica 21 agosto 2011

20 agosto 2011 Terminillo, Vetta Sassetelli, Monte Elefante, Monte Valloni

Quattro cime dei Reatini raggiunte in una giornata memorabile, non tanto per valore alpinistico, quanto per eventi…liturgici. Partecipanti: Il Pontifex! E senza punto esclamativo i Cavalieri Velluto, Mascherone, Simona, Polveronzola, Marco e sottoscritto.

Nessuna sa qual è la “vera” strada per andare da Pescara al Terminillo. Normalmente, seguendo il consiglio di un amico, all’andata si prende una strada, poi per il ritorno se ne segue invariabilmente un’altra, perché quelli che hai incontrato, ma anche gli amici che hai in auto, ti spiegano che hai fatto il percorso sbagliato. Naturalmente variando l’ordine dei percorsi il risultato non cambia.
All’andata : Pescara/Teramo Mare/Aquila Ovest/Antrodoco/Posta/Leonessa/Terminillo.
Al ritorno: Terminillo/Rieti/N 578 per Valle del Salto/ A24-A25 fino a Pescara
In effetti la seconda sembra migliore. Ne suggerisco una terza, che con un po’ di sterrata accorcia molto: Antrodoco/Micigliano e poi sterrata di 6/7 km che porta al Rifugio Sebastiani (da verificare lo stato del fondo, ne abbiamo percorso un breve tratto ed era fattibile).

La permanenza in auto è stata lunga. Tutti sanno che il Pontifex è una sorta di Zelig. All’andata era un giornalista di un gazzettino rionale. E intervistava il Mascherone: “ Che ne pensi della situazione italiana nel contesto socio-economico della UE?”, “Ritieni che i disordini londinesi corrispondano ad uno sfondo di autentici disagi sociali oppure siano meri atti criminali?”. E il Mascherone rispondeva!

Arrivati al Rifugio Sebastiani (1820 mt) abbiamo imboccato l’evidentissimo sentiero CAI 401, segnato in bianco-rosso, a ovest del rifugio. Il sentiero risale il pendio con una serie di zig-zag per poi piegare verso nord-ovest (destra) e portarsi sulla cresta.




E’ sempre ben segnato, evidentemente molto battuto, a tratti ripido, ma sempre agevole. Sulla sommità del Terminillo due cime di pari quota (2216): la prima che si incontra è segnata da un cippo metallico, l’altra è a due passi verso nord. Dal rifugio in 50 minuti si è in cima (ma con passo veloce anche meno).




In direzione nord-est si diparte la facile cresta che dopo circa un 1.5 km ed una ventina di minuti porta alla Vetta Sassetelli (2139).



A quel tempo il compleanno del Pontifex era trascorso da pochi giorni. I Cavalieri erano scossi dalle vicende che avevano fatto sussultare la loro Guida. Erano abbacinati e confusi dalla malvagità di Coloro che si erano scagliati contro il Sommo. Tanto confusi che avevano dimenticato che i malvagi erano loro. In una parola: erano pentiti. Avevano pertanto pensato di preparare per il Pontifex un grandioso dono. Con devozione ed alacre operosità si erano messi al lavoro. In pratica un ravvedimento operoso.
E sulla Vetta Sassetelli una processione di trepidi Cavalieri aveva offerto il dono all’intrepido Pontifex. Il quale non aveva esitato un nanosecondo ad accettarlo, indossarlo, esibirlo e sbandierarlo.



Attoniti stavano i passanti sulla cima, affrettandosi a fotografare quella che immaginavano dovesse essere un raro momento liturgico di una rara-speriamo non pericolosa- setta.



Il Pontifex, istantaneamente calato nei nuovi panni, come ci fosse nato:




Pregava


Ci Benediceva
Benediceva i Passanti
Benediceva un Cane (il Cane neo-cavaliere di Polveronzola)
Poi lo redarguiva
Parlava alle formiche
Faceva una battuta al Suo Datore di Lavoro





Il Mascherone si distrae un po’ dagli eventi prodigiosi perché ammira molto il suo nuovo copricapo: Tanto che si fotografa da solo:

Si torna quindi al Rifugio per la via di salita: obiettivo il Monte Valloni e l’Elefante.

La via normale per il Monte Elefante vorrebbe che dal rifugio si prendesse la sterrata che parte verso est, a partire dal secondo tornante verso nord della strada, per arrivare in cima dopo 1500 mt di sentiero. Noi abbiamo fatto diversamente. Riprendendo la strada verso il Terminillo (a destra uscendo dal piazzale del rifugio) si incontra dopo poche centinaia di metri, sulla sinistra, la già citata sterrata per Micigliano, la si percorre per un chilometro circa, e ci si trova sotto una breve e agevole cresta che in circa 200 metri di dislivello e non più di 500 metri di percorso porta alla cima del Valloni (2004).
In 10 minuti, andando verso nord sulla larga cresta che li congiunge si è sulla cima del Monte Elefante.
Sulla cima del Valloni un bellissimo carosello di alianti, che evidentemente da sud venivano a prendere le correnti ascensionali a nord del Monte Valloni e ci volteggiavano sopra in 4, 5 e fino a 7! Il Pontifex ascende tranquillamente alla nuova cima



Tornati a valle per la birra rituale Il Pontifex entra solennemente in un bar





Ci scusiamo per la cattiva qualità dell’audio (dovuta anche al traffico impazzito per l’Apparizione, ed ai clacson . Beh…veramente uno solo) e sottotitoliamo le storiche parole del Sommo al fortunato Barista : “Sono la Massima Autorità, attenzione! Sono il Pontifex”.
Nel bar il Pontifex ha fatto la sua ordinazione



ha abbracciato donzelle ma poi si è anche concesso alle sollecitazioni di genitori rapiti dal Sacro Evento ed ha benedetto e abbracciato bambini



e infine in un rito che si ripete da sempre ha solennemente mangiato patatine fritte.


11 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma voi siete pazzi!
Mi piacerebbe incontrare un giorno per le nostre montagne il Pontifex, ma vestito così!!!
Vi immaginate se lungo una via al Corno Piccolo appare un tipo imbragato a quella maniera? Penso di poterci anche lasciare le penne in parete, ma dalle risate!
Grandi come sempre i Cavalieri della Polvere!!
Michele

pastarella? ha detto...

F A N T A S T I C O!

il Grande Assente ha detto...

Relazione godibilissima......Informazioni, montagna, ironia, amicizia!!!

Il Mascherone Vince Odoardi ha detto...

una lunghissima giornata mi ha visto impegnato con la famiglia per eremi e via lattea sulla maiella...leggo solo ora il Cavaliere Silvio che...mi ha battuto sul tempo. Avevo deciso di relazionare l'uscita, ma non sapevo davvero da dove cominciare tanto è stata lunga e ricca di eventi l'uscita mirabilmente raccontata da Silvio.
Qualche nota in aggiunta: straordinaria uscita! Gli alianti non facevano che girarci intorno sulla vetta per ammirare e rendere omaggio al Pontifex che sfoggiava il suo abito viola conb i bordi dorati...un vero portento! tanto che il Cavaliere Silvio ed io non abbiamo potuto oltre resistere e abbiamo umilmente chiesto di poterlo provare; il nostro desiderio è stato esaudito! Avreste dovuto vederlo mentre il vento sollevava i lembi dell'abito pontificale nei colori della montagna...mai visto niente del genere. Evento irripetibile! Nel mio album c'è il filmino del solenne momento della consegna!
Era una via di mezzo fra un monaco buddista ed il divino Otelma che,però, non potrebbe mai reggere un confronto con il Pontifex.
Egli ha toccato, con la sua saggezza, ogni argomento dello scibile umano. Uscita storica.

Walter ha detto...

Mai avrei potuto immaginare dove potesse arrivare la fantasia del Cavalier Silvio nonchè l'ironia del nostro grandissimo Pontifex!
Davvero complimenti a tutti.
A torto trascurati!

Unknown ha detto...

Sono in lacrime, commosso e felice di conoscere persone così straordinarie, con le quali poter condividere la passione per la montagna.

Silvio ha detto...

...per rendere onore al merito: il dono al Pontifex è da parte di tutti i Cavalieri. Ma l’ idea e la direzione dei lavori sartoriali sono state a cura di Simona.
Lo scopo iniziale poi non era esattamente liturgico…
Anzi...tanto è stato l’afflato mistico che quasi avevamo dimenticato di spiegarlo al Pontifex.
Il Pontifex a fine uscita usa fare cambi indumenti con streep integrale. Il mantello voleva essere anche una cabina spogliatoio.
L’idea è susseguente ad uno shock che hanno subito le Cavaliere a Forca di Presta (vedi post) quando il Pontifex si è denudato integralmente sulla strada (altrove c’era neve), contorcendosi come un tarantolato sull’asfalto e provocando l’arresto del traffico.

Il Mascherone Vince Odoardi ha detto...

Onori a Simona...anche se la gita stava per interrompersi in partenza per un, fortunatamente evitato, cozzo alle ore 5.55 quando una vettura mi ha tagliato la strada. Non avendola riconosciuta le ho suonato il clacson con alcune imprecazioni..."stà matta" etc.
Dalla sua vettura sono giunte, in risposta, le seguenti: "ma chi è stò esaurito"?? "mà pure suonato...!?"
Poi davanti al cavaliere velluto ci siamo riconosciuti e scambiate reciproche accuse.
Simona aveva appuntamento alle ore 6.00 con il forno per ritirare una crostata che lei e Velluto avevano ordinato (dicono). Morale della favola, non essendosi svegliata la fornaia, il cavaliere velluto si è presentato, confidando sulla crostata, senza vettovaglie...attingendo alle mie che annusava come fanno i cani di Alice....ignaro della regola:
"in montagna...ognuno quelle che se porte sè magna"...ma, considerati i buoni propositi che non si sono realizzati per colpa della fornaia, chiederò al Pontifex la sua assoluzione.

velluto ha detto...

Cari ragazzi è stata un'esperienza meravigliosa.....la vestizione del Pontifex!!!!!!
Hei Cavalieri grazie per avermi fatto riscoprire la montagna......

Fausto2000 ha detto...

No caro Nicola, nonchè Velluto, grazie per averti fatto conoscere un manicomio integrale...
"MA CHE V'AVET IMPAZZIT...???!!!!"....
mo crepo.... :) :) :) :)......

Annibale ha detto...

Da morire dalle risate.
Bisogna dire che il Pontifex è davvero un interprete eccezionale del suo ruolo!
Superfantastica la Foto 5.

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