domenica 27 aprile 2008

Pizzo Intermesoli e la Conca del Sambuco

Avevamo ben tenuto conto delle prevesioni meteo (riprendendo il discorso di Fausto) e per questa ragione avevamo scelto di riposare sabato e tornare in attività domenica. Ma evidentemente non avevamo considerato il fattore gufaggio, che qualche nostro compare (che avevamo abbandonato in occasione della gita precedente) ha messo in atto per guastarci la festa, anzi la gita.
Così mentre eravamo in autostrada diretti ai Prati di Tivo, Fabio, Luca ed il sottoscritto, abbiamo iniziato a chiederci come mai il Gran Sasso era completamente ammantato da una nube fantozziana, assolutamente non prevista dal meteo. Naturalmente, essendo anche noi "cavalieri delle intemperie" e pur preferendo le giornate di sole che meglio lavorano il manto nevoso, non abbiamo rinunciato al nostro progetto e ci siamo avviati lungo la carrozzabile che dai Prati di Tivo conduce in Val Maone, con nubi nere che incombevano sulle nostre teste. Risalita la valle e raggiunta la vetta meridionale di Pizzo Intermesoli attraverso la Sella dei Grilli, abbiamo dovuto sperare in un miracolo affinché ci fosse la visibilità necessaria per la discesa. Con qualche difficoltà e altimetro e bussola (GPS) alla mano, raggiungiamo l'ampia sella senza nome alla testa della Conca del Sambuco a quota 2438 metri. Qui abbiamo dovuto un po' riflettere a causa della cornice che rende ancora più ostico l'inizio della discesa nella conca sottostante. Luca si butta (letteralmente) senza troppi complimenti, io lo seguo dopo qualche altro istante di esitazione, mentre Fabio decide che era meglio serrare un po' gli scarponi. Superato il muro iniziale, eravamo tutti e tre a curvare allegramente. Meno allegra è stata la discesa a piedi nel bosco, a tratti piuttosto intricato e ancora meno divertente (solo per il sottoscritto) la risalita per la Valle del Rio Arno ed il ritorno ai Prati di Tivo: agli amici suggerisco di continuare la discesa verso Pietracamela e poi, magari, farsi dare un passaggio (tecnica spesso utilizzata dal Pontifex Gabriele) per tornare a prati.
In conclusione una bellissima gita, a parte qualche problema di visibilità verosimilmente causata dai gufi (al nostro ritorno ai prati ha iniziato a splendere il sole su tutto il massiccio), varia ed articolata, fisicamente e tecnicamente impegnativa.


Relazione

Pizzo Intermesoli (2635 m) per la Sella dei Grilli e Conca del Sambuco

Località di partenza Prati di Tivo (1465 m); dislivello 1600 circa; difficoltà OSA; esposizione in salita sud/est, in discesa nord.

Salita: dal piazzale dei Prati di Tivo, nei pressi dell'albergo omonimo, si prende la carrozzabile (chiusa con sbarra metallica) che conduce in val Maone (segnaletica per "cascate Rio Arno" e "rif. Garibaldi). La strada attraversa un bosco ed una radura, dopo di che, in discesa e costeggiando le pendici del
Corno Piccolo, conduce in fondo alla Val Maone alle sorgenti del Rio Arno. Risalire la valle fino a quota 1900 m circa, dove si apre l'altopiano carsico di Campo Pericoli. Si piega decisamente a destra, entrando nella grande conca sottostante la Sella dei Grilli alla quale si risalre direttamente per l'ampio canalone. Dalla Sella dei Grilli (2220 m), in direzione nord, si rimonta la piramide sommitale del Pizzo Intermesoli, superando una barriera rocciosa attraverso un breve ma ripido canalino, per poi proseguire su pendio più aperto fino alla vetta meridionale dell'Intermesoli (2635 m).

Discesa per la Conca del Sambuco: dalla vetta si scende verso nord, costeggiando sul lato sinistro il filo di resta, fino ad una prima selletta (da qui si inizia la disecsa per il versante ovest), proseguendo nel canale che scende a sinistra (ovest), uscendone per tempo, tagliando una diagonale verso destra fino a raggiungere una larga sella a quota 2438 m tra la cima meriodanale e quella settentrionale. Dalla Sella ci si affaccia sulla ripida testata della Conca del Sambuco, spesso orlata da imponenti cornici da superare con decisione. Superato questo passaggio, piuttosto ostico, il pendio diviene più ampio ed agevole, mantenendo però una certa pendenza fino a giungere nell'ampia conca chiusa verso valle dal Picco dei Caprai. Aggirare il picco verso sinistra (versante settentrionale) e proseguire fino ad incontrare i primi alberi. Continuare la discesa lungo il canale di valanga tra gli alberi della faggeta, che in basso diventa più folto ed intricato, per poi tornare ancora sciabile fino a raggiungere il fondo della Valle del Rio Arno a quota 1260 circa. Da qui due possibilità: raggiungere Pietracamela (1050 m) percorrendo in discesa la Valla del Rio Arno per circa 30 minuti (scelta preferibile), oppure iniziare a risalire la valle lungo il sentiero estivo fino ad incrociare nuovamente il sentiero percorso all'andata nei pressi delle cascate del Rio Arno e rientrare nuovamente a Prati di Tivo.

1 commento:

gabriele ha detto...

CARO ANGELO QUESTA GITA L'HO FATTO DUE VOLTE CON IL PASSAGIO FINALE IN AUTO AI PRATI DI TIVO.ANZI,TI DIRO' DI PIU', UNA VOLTA CON IL PULMINO!!!COME VEDI E' UN VIZIETTO CHE HO DA TEMPO CHE SICURAMENTE NON INFICIA L'OMOLOGAZIONE DELLA GITA.

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