sabato 21 novembre 2009

la via "Sucai" ... dal portale PlanetMountain.com

SUCAI - Primi salitori: Paolo Consiglio, Marino Dall’Oglio, Luciano Sbarigia e Raul Beghé il 2/10/1948.
Appennino Centrale, Gran Sasso d'Italia, Corno Grande, Vetta occidentale, 2912m Italia, Abruzzo
di Roberto Iannilli
Portfolio
Una via capolavoro. La facile ma ugualmente di soddisfazione “SUCAI”, una via che risolve la parete prendendo un andamento obliquo da destra verso sinistra, che permette di evitare tutti i tratti difficili, utilizzando in parte il sistema di cenge a “zeta rovesciata”. Sempre ad opera di Paolo Consiglio, questa volta con Marino Dall’Oglio, Luciano Sbarigia e Raul Beghé, è una salita di difficoltà molto contenute, ma che ha il pregio di non essere “incastrata” in camini sbocconcellati, resta sempre in parete aperta, con un esposizione da via ben più impegnativa. Ultimamente sono state chiodate a fix le soste, togliendo un po di gusto alla salita, visto che non era certo un problema attrezzare quelle mancanti. Ben più lunga dei 300 m. dati dalla guida CAI-TCI, è di difficoltà AD+, con passaggi fino al IV ed occorrono dadi e friend per salirla.
ACCESSO GENERALE
Dal piazzale di Campo Imperatore (Aq), dove si arriva con la funivia (attualmente in fase di controllo dopo il terremoto) o in auto, attraverso la bellissima strada che sale da Fonte Cerreto, si passa accanto all’osservatorio e si sale per sentiero alla sella del Monte Aquila. Si continua per cresta erbosa in direzione del Corno Grande, a sinistra Campo Pericoli a destra Campo Imperatore, fino a prendere la Ferrata del bivacco Bafile, che devia verso destra, dopo aver superato il Sassone, un grande blocco di roccia che si incontra lungo il sentiero. La ferrata non è difficile, ma è esposta e traversando permette di arrivare alla grande comba sotto la parete (serve attenzione e attrezzatura adatta). A seconda del passo occorrono da un'ora e mezza a due ore e, se si prosegue, con un’altra mezzora si è al bivacco.

ACCESSO
L'attacco si trova tutto a destra, in prossimità dell’imbocco del profondo canale che delimita la parete, il Canalone Centrale, superato un sperone (neve ad inizio stagione).

ITINERARIO
1 e 2) Scalare circa 60 m. di placche facili ed articolate (II) fino a sotto uno strapiombo.
3) Raggiungere la prima cengia e continuare verso sinistra per 15/20 m.. Sostare sotto un diedrino, in una nicchia.
4) Salire il diedro (III+) e uscire su un terrazzino, sempre sulla sinistra (30 m.).
5) Continuare per placche appoggiate (III+) e raggiungere un altro diedrino evidente (40 m.).
6) Proseguire in verticale e uscire sulla seconda cengia (III), che si segue verso sinistra, fino a sotto una parete grigia con fessurina obliqua a sinistra (40 m.).
7) Salire la fessura (III) fino ad una sosta (20 m.).
8) Continuare per diedro-fessura fin dove la parete si corica (IV). (40 m.)
9 e 10) Con un paio di tiri si arriva in cresta (circa 70 m., III-) e da li facilmente in vetta.

DISCESA
Si esce in vetta e la via più rapida per scendere è la Direttissima. In realtà è un canale articolato con passaggi di II grado, un po' lisciati e segnati da bolli verdi. Si prende scendendo dalla vetta verso destra (faccia a valle). Se si continua sulla destra si incontra un altro canale, il Bissolati (non segnato e detritico) e oltre c’è la cresta Ovest, bella, facile e panoramica (un paio di passamani), che è di certo l’ alternativa più estetica, anche se non la più breve. Altrimenti la normale estiva, che scende per il pendio che da verso il Vallone dei Ginepri e arriva alla Sella del Brecciaio, che porta al sentiero di Campo Pericoli.

MATERIALE
Normale dotazione da alpinismo. Occorrono dadi e friend.

4 commenti:

Unknown ha detto...

Caro Silvio, ti ricorda qualcosa? ... quella prima volta che abbiamo "cannato" la via andando a ficcarci sulla "Demetrio Stratos"?

Silvio ha detto...

La mia memoria è un pò labile...ma quella via (anzi quel mix di vie), eccome se me la ricordo. Era iniziata bene la via...poi prese una piega indimenticabile!
Però un giorno vorrei rifarla,quella giusta...

pastarella? ha detto...

Non so esattamente quali ricordi state richiamando alla vostra memoria, ma sicuramente dovreste tenere in considerazione una "nota" frase che aleggia sempre più spesso nelle nostre uscite: "... dove siamo?"

gabriele ha detto...

NON POSSO PERMETTERMI DI CONTRADDIRE IANNILLI PERO' LA VIA L'HO FATTA 19 (DICIANNNOVE) VOLTE. I DADI E I FRIENDS NECESSARI PER UNA VIA DI PLACCA!LA FESSURINA ESPOSTA DEL PENULTIMO TIRO E' PROTEGGIBILE CON QUESTI ATTREZZI.

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