Chi ben comincia...
La salita alla Rocchetta di Prendera in val Fiorentina si snoda dolcemente sui solari versanti meridionali delle Rocchette e ricalca per gran parte il tracciato dell’Alta Via n. 1; regala ambienti e scenari da favola, con vista sul Pelmo, Civetta, Antelao e Sorapis per poi affacciarsi sulla conca di Cortina d’Ampezzo con vista sul Cristallo.
Anche se l’itinerario presenta un notevole sviluppo, è piuttosto facile (S2, MS), fatta eccezione del canale sotto la vetta valutato S3 che deve essere percorso con neve ben assestata. Al nostro passaggio la neve non era del tutto assestata, a tratti ghiacciata e crostosa, che ha reso la progressione e la successiva discesa abbastanza delicata.
Come detto da Caprile ci si dirige verso il passo Staulanza, oltrepassando il centro abitato di Pescùl fino a giungere al tornante n. 3 a quota 1663 m dove è ubicato un ampio parcheggio e segnaletica per il Rifugio “Città di Fiume”. Si imbocca la strada forestale CAI 467 che conduce alla Malga Fiorentina e al citato rifugio, transitando sotto le imponenti pareti settentrionali del Pelmo. Una volta giunti al rifugio a quota 1918 m, si risale il pendio sovrastante traversando lungamente il fianco occidentale del Col della Puìna in direzione nord-ovest, puntando all’omonima Forcella su pendii aperti e facili. Da qui, sempre in direzione nord-ovest, si percorre un tratto in discesa fino alla Forcella Col Roan a quota 2075 m, per poi raggiungere la Malga Prendera. Ancora in direzione nord-ovest si prosegue sul vallone in direzione della Forcella Col Duro, che non bisogna raggiungere, piegando decisamente verso nord-est sul pendio che costituisce il canale tra il Becco di Mozzodì e la Rocchetta di Prendera, superato il quale si perviene sull'ampia cresta che in breve, in direzione est, ci conduce sulla vetta della Rocchetta di Prendera.
Una volta raggiunta la nostra meta, non abbiamo avuto neanche il tempo di goderci il panorama che ci siamo affrettati ad andare via per non rimanere esposti al vento gelido che sferzava sulla cresta, al punto che Pastarella è stato letteralmente "scaraventato" verso l'imbocco del canale e nessuno di noi si è preoccupato di fare la classico foto di vetta.
La discesa lungo il canale di salita ha richiesto parecchia attenzione ed una sciata saltata, visto che la neve crostosa non permetteva minimamente di curvare, fino al pendio più dolce alle spalle della Malga Prendera che ci ha permesso di rilassarci e divertirci con qualche serpentina.
Bellissima gita, tempo buono (freddo a parte sulla cresta), ottima compagnia e panorami grandiosi.
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