martedì 13 marzo 2012

UNA "BANALE" RAVA CUPA AL PESCOFALCONE 11.03.12




Certo che leggendo post di livello altissimo come quelli di Annibale.... paragonare un pò di polvere nostrana a quella pubblicizzata del M.Rosa...non può che sembrare banale !

Eppure "chi si contenta gode" e nell'esibizione di trofei ed imprese cavalleresche, in un momento di profonde divisioni sociali ed anche di cavalieri scoppiati (nel senso di molteplici coppie !) due di questi, Claudio e il sottoscritto, narrano la loro uscita, seguendo un etica che li porta a : "salir per cime e sopportar montani disagi per lo puro gusto atletico/sportivo, e non di men con speranza viva di discese ancor gratificanti, ma senza importanti altri valor trascurar !"


La prefazione in licenza poetica è relativa ad ogni modo, ad una splendida uscita scialpinistica, che coniuga buon dislivello (1.600 mt.) in bell'ambiente aereo nella sua parte terminale e "profondamente immerso" nella sua componente di discesa.

Partiti dal parcheggio alle 08:00 , splendida giornata di sole, anche se un leggero alito di vento da nord ha tenuta sempre bassa la temperatura, passati per il rif.Barrasso e transitati in cima al M.Rapina verso le 10:00, si è proseguiti per il crinale di Pescofalcone con condizioni nelle quali i "rampant" mordevano degnamente lo strato superficiale.

Arrivati a 2.500 mt. attorno alle 11:45, nel punto in cui, chi da valenza scialpinistica all'uscita, leva le pelli e si appresta alla discesa.

Ripercorsa parte della cresta, ci siamo poi "buttati" nel "Cucchiaio" propriamente detto Rava Cupa.
Le condizioni della neve sono apparse subito discrete e di stampo invernale, dura sotto, con un recente strato superficiale sopra, che però nella parte alta a volte sfondava un pò... certo se io sciassi meglio...!
Poi però, man mano che guadagnavamo il canale, la neve si è uniformata e teneva bene con le condizioni già descritte...c'è stato addirittura qualche "gridolino di gioia" !


L'ambiente è subblime e da parecchia soddisfazione, fino al punto in cui è necessario (poco prima di una strozzatura a destra, attorno ai 1500 mt.) tagliare a sinistra per il bosco, in leggera salita, tanto da dove portare gli sci in spalla per pochi minuti.
Calzati nuovamente gli sci in prossimità del bosco a destra del Barrasso.
Da qui splendida discesa conclusiva su "pista spolverata" fino in prossimità dell'auto raggiunta verso le 14:15 (ultimi 100 metri sci in spalla, come per la salita).

Risultato finale: OTTIMO....NON SIAMO AL M.ROSA...MA OTTIMO LO STESSO !

1 commento:

pastarella? ha detto...

considerando i vari furgoncini targati "D" e "A" che si vedono ormai sempre più dalle nostre parti 1600 mt di dislivello vista mare non li butteri via. E' una classica.
Dal Pesco come erano i canali che guardano a NW? il pisciarello?, la sfonda?

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