lunedì 8 ottobre 2012

6 ottobre 2012, Via dei Laghetti

Sabato 6 ottobre 2012: prima gita sociale clandestina dei Cavalieri.

Alle ore 6.30 dieci Cavalieri giovani e forti si sono radunati all'insaputa del Pontifex, e sotto l'egida di Annibale, l'Antipontifex.
I Cavalieri, ma non Annibale, si sono assembrati nel luogo caro alla loro protettrice, Santa Filomena.
Evidentemente Annibale ha subodorato una complicità fra la Santa e il Santo, ed ha chiesto di essere prelevato, Lui solo, presso altro luogo fortemente simbolico: IKEA.
Un segno dei tempi: da Filomena, Santa Mediterranea a IKEA, Divinità Nordeuropea.
Annibale, ed i Cavalieri Paolo,Nicola, Vincenzo, Fausto, Marco da Teramo, Carlo, e sottoscritto, nonché le Cavaliere Polveronzola, e l'aspirante Catia hanno eletto la Via dei Laghetti a meta di questo Viaggio di rottura con la Tradizione (leggi: con il Pontifex).
Mentre noi rompevamo con la Tradizione, la Tradizione arrampicava su Cavallo Pazzo, via del Corno Piccolo.
Altro segno del Rovesciamento dei Tempi: il Sulfureo antagonista del Pontifex, il corrosivo Annibale, sceglie una soave "Via dei Laghetti" mentre l' ecumenico ed ex-saggio Pontifex cavalca un Cavallo Pazzo.
Condotti con mano sicura da Annibale arrampichiamo la Via dei Laghetti.
In vari passaggi assicuriamo Catia e i Cavalieri che chiedono assistenza.
Marco da Teramo continua a piegare allegramente e con sicurezza per varianti che fanno la sua Via dei Laghetti un grado più alto della Via degli altri; e come quando si tuffa con gli sci a serpeggiare per canalini ripidi,  gioiosamente dice che lui non sa sciare, non sa arrampicare, non sa fare...
Carlo Climber passeggia elegantemente dove gli altri Cavalieri si aggrappano disperati.
Annibale interrompe la sua vigile conduzione solo per fare foto. Ma fa foto solo a Cavalieri donne. Ma fra un tiro ed una sicura le donne passano ogni 5 minuti. Ergo: ogni 5 minuti Annibale lascia corde, moschettoni, mezzi barcaioli, li affida al primo Cavaliere che passa e si dedica all'ars fotoamatoria.
Il Mascherone Vincenzo si sacrifica, e fa un turno da tutor di Catia (e' tradizione che i Cavalieri proteggano le donzelle dalle attenzioni del Pontifex. Ma l'Antipontifex non è da meno e la prudenza non è mai troppa).
Catia alle prime prese con la roccia, è brava e avanza tenace, e si estasia mentre la Via si snoda nell'ambiente selvaggio dentro le visceri del Prena. E noi non possiamo che condividere il piacere di questa bellissima Via.
Il Cavalier Paolo manca da un semestre, ma ha la stessa forma fisica dell'ultima uscita.
Sul Cavalier Velluto mantengo il massimo riserbo, perché è rimasto silenziosissimo e assorto.
La Cavaliera Alice sale spedita perche' ha fatto scuola di roccia, ed ha frequentato anche un seminario "L'arrampicata con zaino carico fino a dieci kg di dolci, oltre a tutto il resto".
Il Cavalier Fausto di tanto in tanto, per motivi che gli studiosi tuttora indagano, urla: "Patroooclooo!".
A mezza via due bellissime aquile hanno volteggiato sui Cavalieri. A me e' parsa semplicemente una fortuna, un raro spettacolo della natura. Ma ho visto Cavalieri agitarsi, incupirsi e confabulare, il Condottiero toccarsi parti innominabili. Io non ne capisco nulla ma ho sentito parlare di calcio, presagi, 2 a zero... Doveva esserci da qualche parte una terza aquila...

Per gentile concessione del Cavalier-Condottier Annibale riporto la relazione tecnica:

Bella via caratterizzata dalla presenza di numerosi laghetti dalle limpide acque.
L'itinerario si svolge quasi sempre sul fondo di un canale dove numerose cascatelle formano delle pozze di acqua trasparente (i Laghetti), questi salti a volte possono essere aggirati sui lati, a volte vanno superati direttamente con passaggi alpinistici fino al III grado.
A parte la difficoltà alpinistica occorre fare molta attenzione alla roccia poiché a tratti è coperta di pietrisco e può essere scivolosa. Per questo la salita va affrontata con adeguata preparazione tecnica e materiale adeguato (imbraco, corda, ecc.).
"I Laghetti" sono alimentati da acqua di fusione o dalle piogge.
E' indispensabile sapersi muovere su roccia, ma nonostante la via presenti passaggi impegnativi, a differenza della via Brancadoro, non è mai esposta.
I tre passaggi di III° grado sono degli infidi salti di due-tre metri che impongono molta attenzione.
Difficoltà: PD (alpinistica con passaggi di II e III grado)

Accesso:
Raggiunta la piana di Campo Imperatore nei pressi del bivio per Santo Stefano di Sessanio, inizia una sterrata che si inoltra in direzione di Monte Prena e Monte Infornace.
Questa pista costeggia un piccolo casale per pastori e quindi passa nei pressi di un fontanile (Fonte S. Lorenzo, 1657 mt).

Salita:
Parcheggiata l'auto poco più avanti si segue verso sinistra il fiume di ghiaia (la Canala) incontrando in successione prima due casaletti vicini, quindi si oltrepassa l'inizio della via Cieri (altro itinerario che porta su Monte Prena) ed infine si raggiunge la presa dell'acquedotto (+/- 1810 mt) dove inizia la via.
Questa si svolge all'interno di un ampio canalone con paretine e numerosi passaggi di II e III grado, sempre allietati dalla presenza di numerose pozze d'acqua.
 La prima difficoltà (Cengetta ad S) si incontra subito e si estrinseca in comodi, brevissimi passaggi di 2° grado.
Subito all´inizio, dopo qualche roccetta, infatti si trova sulla sx il primo salto, bagnato da un rivolo di acqua.
Il primo salto bagnato finisce su di un terrazzino e poi riprende piegando a destra con una cengetta (Cengetta ad S).
Dopo il primo ramo della cengetta (obliquo da sx a dx),si svolta a sx con un saltino che obbliga ad un passaggetto scomodo.
Ora la rampetta (secondo ramo della cengetta) va da dx a sx per circa dieci metri.
Si svolta ancora facilmente verso dx e con un'altra rampetta (terzo ramo della cengetta) si raggiunge una zona rocciosa piana,comoda con le prime pozze d'acqua.

La via continua incassata nel canale, alternando roccette a passaggi di I°-II° grado.
La roccia è a tratti ottima, molto compatta e levigata dall´acqua.
In particolare dopo un po' si incontra un tratto in cui occorre traversare sulla parete di dx,alti sopra una pozza d'acqua in basso sulla sx.
Ancora una rampetta sulla dx con delle grosse clessidre al di sopra (spesso bagnata, 10m. II°).
Segue un muretto di meno di tre metri con buone prese e senza difficoltà particolari (III°).
Passaggi più facili portano ad una biforcazione dalla quale si prosegue verso dx superando una liscia placchetta appoggiata a uno spigolo, quasi a formare un diedro, che va superata forzando il passaggio in aderenza, senza appoggi per i piedi e con un solo buon appiglio per la mano destra, subito dietro lo spigolo (III+°).
Il terzo passaggio più impegnativo, anche questo non privo di qualche difficoltà, è uno stretto camino che precede un masso incastrato.
Uno dei lati del camino è completamente lisciato dall´acqua. E' possibile passare sia all'interno che all'esterno del  masso incastrato (III°).
Si perviene ad una zona più coricata.
Ancora un saltino facile (II°)
Poi un salto va superato sul diedrino di sx,con appoggi lisci a dx (II°+).
Si continua per roccette e passaggi di I-II grado anche divertenti, a volte su roccia compatta e abbastanza liscia.
 Il canale conduce, con ripide rampe ad una forcella della Cresta Sud-Est (2329 m.) dove ci si ricongiunge con la via Brancadoro proveniente da destra (bella vista sulla cresta Est e sul Monte Camicia ). Si sale ancora per roccette sul filo,poi per ghiaie si superano  noiosi e lunghi pendii, obliquando verso sinistra, e si raggiunge la vetta.

Per la discesa, dalla croce si continua sulla cresta, verso Sud-Ovest, incontrando varie strette insellature con ripidi panorami sulla Comba detritica Ovest del Prena e sull'alto Vallone di Fossaceca..
Si supera un'anticima a quota 2499 e si scende con due brevi tratti attrezzati fino a raggiungere la sella di q.2419 , interposta tra Infornace e Prena.
Si scende ora decisamente verso Sud nel vallone della Canala  per vaghe tracce,pendii ghiaiosi,roccette e dossi erbosi , piegando progressivamente verso dx fino a raggiungere una selletta erbosa (2179 m) posta alla base di un colossale monolito giallastro che costituisce l'anticima Sud dell'Infornace.
Seguendo ancora  vaghe tracce e sporadici ometti verso Sud, a zig-zag tra erba e ghiaie, si raggiunge infine una conca  lungo la via dei Laghetti,ricongiungendosi con l'itinerario di salita e ritrovando i bolli giallorossi della via.
La via segnalata però viene seguita in discesa solo per 50 metri circa, perchè la si  abbandona  poco più in basso risalendo ad una selletta della sx orografica,con un breve risalita di pochi metri (cerchio di vernice gialla su una roccia).
Traversando alla medesima quota o in lievissima discesa in direzione Est su pendii ripidi, si raggiunge infine una lunga dorsale morenica discendente dalla sella tra il Prena e M.Veticoso.
Seguendo la dorsale in direzione sud-Ovest si raggiunge nuovamente la presa dell'acquedotto (1810 m) ed in breve il punto di partenza.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

complimenti mi hai riportato di nuovo sul Prena con un continuo...sorriso....Carlo

Walter ha detto...

Chiudono gli ombrelloni, si ripongono le sdraio ed ecco riapparire il post di Silvio. INIMITABILE!!
P.S. Si accolgano i nuovi Cavalieri Carlo e Catia. Il primo per doti alpinistiche ed il secondo per altre doti che mi sembra di scorgere!

Fausto2000 ha detto...

Si..si ....forse c'era la terza aquila !!!
ma sicuro in campo c'erano 11 lumache ... :-(

Complimenti per il divertente Post !

..lascio ad altri commentare ed aggiungere altre note non trascurabili relative all'evento...

Il Mascherone Vince Odoardi ha detto...

Noooo, non posso non dissociarmi...Crono che divora i suoi figli.. proposta inaccetabile
Senza voler minimamente disconoscere le doti e i meriti indiscutibili di Annibale, devo ridimensionare, tuttavia, la sua figura in quanto la gita fu, modestamente, ideata dal sottoscritto pensando al Pontifex che sapevo impegnato su elevate difficoltà (VI b in parete...). Doveva trattarsi di una vicinanza spirituale, e al tempo stesso unire buona parte dei Cavalieri in uno degli ambienti più belli del Gran Sasso, così è stato...
per non parlare dell'ineguagliabile fascino con le donne che il Pontifex, suo malgrado, sprigiona...
mi dispiace, ma non c'è storia

Annibale ha detto...

Ammesso e non concesso che io voglia corrodere il primato del Pontifex,risulta estremamente difficile lottare con una mentalità succube della Dittatura.Talmente succube da considerare la schiavitù come un dovere inalienabile, quasi paradossalmente legato ad un vincolo mitologico di sangue.Ci sarà forse un rapporto edipico tra il Mascherone ed il suo mostruoso parto?
O trattasi di altro tipo di fascino?Si parla di femmine attratte dal Pontifex.La cosa mi sembra assai poco credibile.
Ho sentito facezie e illazioni nel passato su tale Angela (nome d'arte di Pastarella ??):non vorrei che alcuni Cavalieri fossero legati da un rapporto ambiguo con il Sommo.
Ciò mi sembra molto più attendibile del sedicente fascino nei confronti delle femmine,millantato dal Pontifex e dai suoi seguaci più torbidi,ed assolutamente inverosimile nella realtà!
No!Sostituire il Pontifex non è per me,non mi attira!Ho ancora il senso della dignità personale e della decenza.
E' ovvio comunque che resterò per sempre un suo fiero ed intransigente oppositore!
Da tempo si è creata una fronda che persegue la disobbedienza dal Carnefice.Chiunque voglia orgogliosamente lottare,è ben accetto in questo consesso!

il Grande Assente ha detto...

Tiro un sospiro di sollievo. Meno male che sono diventato "il Grande Assente"....mi tengo strette le mie ferrate dolomitiche!!!

Il Mascherone Vince Odoardi ha detto...

Illustre Annibale, il Pontifex è Creatore di se stesso, egli E’. Ciò di cui mi assumo la paternità è unicamente il suggerimento del nome che, mi perdoneranno gli altri se lo ripeto a beneficio di Annibale, voleva significare “facitore di ponti” di unione fra la montagna e la pianura, di tramite, in considerazione del suo curriculum, dell’esperienza ed età anagrafica. Questo era il senso del Pontifex maximus.
Né rapporti ambigui, né torbidi seguaci…tutto si svolge nella massima libertà, principio ispiratore anche del blog nel quale si delineano anche le figure di Antipontifex
La “devianza” ha, eventualmente, altre fonti.

Anonimo ha detto...

Gentile "Grande Assente",
Sono un divertito e assiduo lettore del vostro blog.
Non sempre però decifro tutti i vostri sottintesi.
Per esempio non ho capito cosa significa il tuo commento...che vuoi dire?

Anonimo ha detto...

Gentile "Grande Assente",
Sono un divertito e assiduo lettore del vostro blog.
Non sempre però decifro tutti i vostri sottintesi.
Per esempio non ho capito cosa significa il tuo commento...che vuoi dire?

Walter ha detto...

Un covo di vipere e sovversivi!!
Ci vorrebbe un po' di "saggezza" del Pontifex per riacquietare gli animi.
PONTIFEX SE CI SEI BATTI UN COLPO

il Grande Assente ha detto...

Gentile Anonimo...hai ragione!!! Dunque...io sono "assente" da tempo nelle attività dei Cavalieri a causa di una frequentazione assidua e meritata delle sale operatorie e il "grande" è legato non certo alla qualità delle mie prestazioni ma all'estensione temporale della mia "latitanza". Mi sento però legato affettivamente ai Cavalieri, con cui in passato mi sono divertito davvero. Li seguo a distanza poichè vivo e lavoro a Padova. Sono simpatici e la goliardia sembra caratterizzarne escursioni e imprese alpinistiche. Ma, talora, il clima sembra surriscaldarsi e la corsa alla leadership determina derive opinabili....E allora meglio rimanere "grande assente"!!! Tutto qui.

Unknown ha detto...

Alla "fine della fiera" è sempre il Pontifex ad agitare gli animi, anche quando non è presente ...altro che sudditanza.

Complimenti per la bella comitiva che avete messo insieme in questa gita, sempre bellissima!

marco (il vicentino) ha detto...

Mi complimento con tutti i cavalieri sopprattutto con Silvio che incarna perfettamente lo spirito del blog,la descrizione che ha dato di oguno di voi è ironicamente calzante.

Bacio L'anello al PONTIFEX

(firmato:succube per scelta!)

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