Splendida uscita ieri. Non l’avremmo detto ieri alle 8.00…chiusi in macchina a Balsorano sotto una pioggia a dirotto. Ma come sapete il brutto tempo non mi scoraggia…e non ha scoraggiato gli amici. C’erano Gabriele, Marco, Daniele Nardi e Vittorio Misiti. Compagnia simpatica, cammino iniziato intorno alle 9.00, nebbia e pioggia a tratti; la meta è Pizzo Deta (2064 m), per il Vallone di Peschiomacello. Si parte bassi, a circa 650 mt, dopo aver percorso una sterrata di 5 km che parte dalla piazza di Roccavivi. Lungo avvicinamento al canale su sentiero nel bosco, con fondo di pietre e sottobosco coperto da velo di neve bagnata e scivolosa. Il paesaggio cambia entrando nel vallone. Nella nebbia e nella neve abbiamo intravisto e intuito un ambiente selvaggio.
Pendenza sostenuta, ma niente di particolare, fino a quota, credo, 1700. Poi, come dice Marco da geologo, si presentano 3 “rotture di pendenza”. Su “I 2000 dell’Appenino” si dà una pendenza di 45°, ma a detta di tutti noi siamo arrivati a 60°, e nel passaggio finale per svalicare sulla cresta, anche oltre. Tre roccioni da aggirare nei punti di massima pendenza. Siamo saliti di conserva, con Daniele primo di cordata, e qualche protezione in più nei passaggi più delicati. In molti punti 30/40 cm di neve fresca (e sotto neve dura), qualche placca di ghiaccio o neve ghiacciata. Probabilmente 10 o 20 cm in più di neve fresca avrebbero sconsigliato l’uscita.
Arrivati in cresta, in 15 minuti siamo arrivati sulla cima di Pizzo Deta. Tutta la cresta orlata di enormi cornici (da una delle quali si è calato, meglio, ha saltato, Daniele, per iniziare la discesa).
Quindi ridiscesi per il versante sud (eccetto Daniele che da solo è tornato per la via d’andata).
Molto divertente,1400 metri abbondanti di dislivello.Da ripetere,anche per percorrere tutta la cresta che corona Prato di Campoli,e comprende varie cime.
5 commenti:
Complimenti. Vi sto invidiando perché il Pizzo Deta mi ha sempre incuriosito, anche se poi non ho mai voluto andarci. Ora mi toccherà farlo.
La versione scialpinistica prevede di fare l'itinerario al contrario.
partenza: Prato di Campoli 1143 m
località di arrivo: Roccavivi 500 m
dislivello: salita 900 m; discesa 1550 m
tempo di salita ore 2,30; discesa 2,30
difficoltà OSA (40° circa, può essere utile la corda)
esposizione: salita sud; discesa nord
cartografia: Monti Ernici, CAI Civetella Roveto
Relazione su "La MOntagna Incantata" di Mazzoleni volume 2 "Monti Ernici".
Credo però che occorrano condizioni di innevamento diverse da quelle attuali: più neve per attenuare i salti...e per allungare la discesa.Per com'era ieri a me pare che si sarebbe potuto scendere per 500/600 metri di dislivello (senza considerare il problema "salti"...)per poi mettere gli sci in spalla. Arrivati al bosco Mazzoleni parla di percorrere la scia di una slavina...in ogni caso ci vorrebbe molta più neve di quella attuale.
Quanto alle pendenza...in effetti nella parte finale abbiamo fatto una variante,piegando a destra rispetto alla salita normale,affrontando un tratto più ripido,ma evitando i cornicioni che avremmo dovuto rompere non-so-come per sbucare in cresta per la via "normale".
Però anche più in giù,con le condizioni attuali della neve in un paio di punti si superavano abbondantemente i 40°.
Devo dire che Silvio ha affinato la sua tecnica fotografica. Bene.
Quando ti decidi a calzare definitivamente gli sci (quelli con le pelli)? Noi abbiamo bisogno di un fotografo!!!
Su picasa ci sono delle bellissime foto.
A presto.
Beh...dai...ogni tanto li calzo.E poi sto affinando lo sci (su pista!).Comunque vi invito ad una scialpinistica infrasettimanale e vi aspetto per un'uscita sulle Dolomiti!
Posta un commento