lunedì 4 febbraio 2008

Proviamo la Rava del Ferro

E' questa la risposta che ho dato ad Antonio quando, una volta saliti entrambi sulla mia auto, mi ha chiesto dove eravamo diretti. "Che dici sarà in condizione?" ha continuato Antonio.
In verità già da una settimana, scendendo verso Sant'Eufemia a Majella, mi era venuta la voglia di salire per la Rava del Ferro che, guardandola, mi era sembrata in buone condizioni. Così visto la "gufata" di ieri che lo stesso Antonio mi avava tirato (magari inconsciamente) e che mi aveva trattenuto a casa contro la mia volontà, questa mattina ci siamo diretti verso Sant'Eufemia senza neanche fermarci per prendere il solito caffè.
Non sto qui a relazionare sulla salita, perché tutti voi conoscete perfettamente la Rava del Ferro, ma mi limito a dire che la neve nella parte alta del canalone era dura e ben lavorata, mentre in alcuni tratti della parte mediana (tra la prima e la seconda sella) la neve era un po' scarsa con alcuni cumuli di riporto che non rendevano la vita facile.
Anche oggi però, come spesso accade negli ultimi tempi, ci siamo beccati un vento atroce che sembrava spirare da ogni direzione, tanto è vero che abbiamo deciso di fermarci sulle ultime roccette prima di svalicare sulla sella sommitale per evitare il peggio.
L'unica nota tecnica che voglio aggiungere, a beneficio di chi non la conosce, riguarda la variante di avvicinamento alla Rava quando la strada di Lama Bianca è ancora innevata: una volta raggiunto l'abitato di Sant'Eufemia a Majella, svoltare a sx per la variante alla SS 487 in direzione Caramanico e dopo km 1,5 prendere a destra la seconda strada sterrata che prosegue in direzione sud, riconoscibile da una fonte che si incontra dopo circa cento metri sulla sinistra della strada. Percorrere la strada fino a raggiungere lo "stazzo di Sant'Eufemia" (all'incrocio prendere a sinistra). Una volta raggiunto lo stazzo, tenersi alla destra del fabbricato seguendo un tracciato di una carrozzabile (poco visibile con presenza di neve) per un centinaio di metri, per poi piegare a sinistre in un valloncello che conduce direttamente ad una radura sotto la Rava del Ferro a m 1498 (40 minuti circa).
Ah, dimenticavo! La nostra mattinata si è conclusa presso il bar (pub) di San Valentino dove al suo interno, quando siamo entrati, era in corso una discussione piuttosto animata tra "tifosi" delle varie squadre di calcio del nostro campionato. A queste persone, mentre ci accingevamo ad uscire dal locale dopo aver preso un caffè, abbiamo esclamato: "iet a scia!!"

2 commenti:

Il Mascherone - Vince Odoardi ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Il Mascherone - Vince Odoardi ha detto...

invece jj sò viste le mundagne, ma da dendr la machene pe ij a roma..Sò iite a fatià...!

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