giovedì 11 ottobre 2012

Quei maledetti rifiuti al rifugio Garibaldi

Cari Cavalieri vi riporto un post di una lettrice uscito sul blog "Il Pensiero" per sensibilizzare tutti al rispetto dei nostri monti e delle nostre misere e rare strutture presenti.
Conserviamo quel poco che abbiamo!!
 
Pensate ad una camminata in montagna, i verdi prati di Campo Pericoli, un panorama mozzafiato e il Corno Grande che svetta sul cielo d’Abruzzo. Pensate anche al rifugio Garibaldi, la più antica costruzione alpinistica degli Appennini, situato a quota 2230 mt in una zona denominata Conca dell’Oro. – Ci siete?- Ora pensate all’inciviltà dell’uomo, al suo disprezzo per la natura. – Cosa viene fuori?- Il totale di questa unione ci è stato fornito da alcuni lettori, alpinisti e semplici amanti della montagna. Partendo dalla cima più alta del Gran Sasso è possibile trovare rifiuti di ogni genere, lattine, tonno in scatola, fazzoletti e bottiglie di plastica. Scendendo più a valle si arriva al Rifugio Garibaldi, chiuso per una “fantomatica” ristrutturazione; mai finita! Nell’edificio ci sono due stanze,una chiusa ed una sempre aperta per eventuali emergenze. Lo spettacolo che si presenta agli occhi dei turisti non è dei migliori; sacchi di calce, bottiglie di vetro, bicchieri di carta, confezioni di biscotti, reti metalliche. Eppure quel posto ha un importante valore storico, costruito nel 1886, fu il primo rifugio degli Appennini ed uno dei lavoratori partecipò alla spedizione dei mille. Sulla porta c’è scritto – Chi apre serra- come per dire rispettate le regole e non sporcate l’ambiente- ma evidentemente la maggior parte delle persone non sa leggere o lo ignora totalmente. I vecchi gestori dicevano che questo era un luogo di memoria, un presidio per educare le persone al rispetto della natura, alla solidarietà e all’aiuto reciproco, un posto dove ci si immedesimava con la natura e tutte le sue risorse. Perché abbandonare una meraviglia del genere? Perché lasciare la montagna in balia di qualche grezzo e incivile escursionista? Perché non sensibilizzare le persone al rispetto della natura? Quel luogo potrebbe tornare ad essere un oasi di pace, relax, posto d’incontri e di vecchie storie di pastori.Come cantava Ivan Graziani – “Gran, Gran Sasso, che parli con le stelle, le lacrime asciughi sono sempre quelle, Grande Sasso conserva il tuo mistero e ogni sogno fatto li vivrò davvero”. I sogni ci sono, perché non farli avverare?
 
Mattia Di Valentino

7 commenti:

marco (il vicentino) ha detto...

Caro Walter,chi gestisce il rifugio ?
Si potrebbe trovare il gestore e scrivere una lettera per sollecitare la coscenza e lo spirito che anima gli amanti della montagna o semplicemente la buona educazione.

Anonimo ha detto...

Sono stato anche io pochi giorni fa al rifugio e posso assicurare che le foto da voi pubblicate confermano lo stato attuale del rifugio, anzi secondo me sono anche peggiorate

All Soundtrack ha detto...

Buonasera a tutti, vi ringrazio per aver postato l'articolo nel vostro sito. Grazie mille per aver supportato la nostra causa.

Mattia Di Valentino

Potete seguirci a queste pagine: http://blogilpensiero.wordpress.com/
o tramite facebook digitando il nome Il Pensiero, Il Pensiero Blog

Fabrizio Paolone ha detto...

Noto con piacere che questa denuncia sta sensibilizzando molta gente. Speriamo che arrivi a chi possa risolvere il problema definitivamente e far in modo che il nostro bel Rifugio Garibaldi torna nel suo massimo splendore. Per noi che amiamo la montagna è molto importante!

Il Mascherone - Vince Odoardi ha detto...

Vogliamo infierire?
Allora vi invito ad aprire il link di sotto, ma se non dovesse funzionare basta andare nel mio album foto del 30/10/2010: In tale occasione notai in un locale sempre aperto che dovrebbe servire da riparo di emergenza nel rifugio di Forca Resuni nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, una zona di riserva integrale dove è prevista la denuncia penale oltre la multa per violazione del divieto di accesso sul Balzo della Chiesa ed altro ancora, si trova una cisterna dismessa contenente amianto il quale, come noto, se si dovesse frantumare e dovessimo respirare le particelle più sottili di 3 micron e più lunghe di 5 micron, dopo un certo periodo possono causare tumore ai polmoni (mesotelioma).
https://picasaweb.google.com/112986905701318445690/BalzoDellaChiesaEMonteCapraro30102010?noredirect=1#5535068111620527682
E pensare che uno va lì per respirare aria buona..
L'anno scorso i gentilissimi Guardia Parco che ci accompagnarono in un escursione dissero che il problema era noto, ma il Parco non aveva i fondi per rimuovere l'amianto.

Anonimo ha detto...

Ho sempre sostenuto che questo è uno dei più bei blog che si occupa di montagna. Questo ed il precedente post stanno proprio a dimostrarlo. Si passa dalla goliardia di un'uscita in comitiva ad una denuncia giustissima da sottolineare. Da una via di roccia sul Corno Piccolo ad una escursione alla portata di tutti. Dal canalone disceso in sci solcando la "polvere", come dite voi, alla sciata a Passolanciano.
Per non parlare delle notizie storiche sul nostro alpinismo locale.
Grandi complimenti a tutti voi da chi la montagna la ama veramente e per questo è disposto anche ad utilizzare una giornata del proprio tempo da dedicare alla pulizia del Garibaldi.
Continuate così.
Un saluto al PONTIFEX!
Marcello

Anonimo ha detto...

INCIVILI!!!!!!

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